Sette ore, quasi esatte, di dibattiti, frecciate e posizioni. Una discussione-monstre. Ma del resto era prevedibile: ieri sera, venerdì 24 febbraio, a Mondovì si è discusso, e alla fine approvato, il primo Documento di programmazione dell'Amministrazione Robaldo. Ovviamente, il Documento è stato approvato coi soli voti favorevoli della maggioranza e col voto contrario di tutte e due le minoranze.
Gli strali sono volati. Ma, per dirla tutta, meno di quanto era avvenuto in altre occasioni e forse meno di quanto ci si sarebbe aspettati visto il tema: attacchi e critiche si sono incentrati su punti ormai noti del dibattito cittadino (commercio, contenitori vuoti, le iniziative culturali, le scuole...), ma con meno avvitamenti e meno botta-risposta. In compenso, la lunghezza degli interventi è stata... ampia, molto ampia. Il presidente Elio Tomatis, con una scelta di fair play adottata già in passato quando di è discusso il DUP (Documento unico di programmazione), non ha acceso il "contaminuti" e ha lasciato libertà di interventi e di tema pressoché totale.
Tutti e 5 gli assessori e tutti i 16 i consiglieri, 10 di maggioranza e 6 di minoranza, più ovviamente il sindaco, sono intervenuti, spesso ad ampio raggio sulle questioni amministrative.
Ecco i link a tutti gli interventi
- Gli interventi della Giunta
- Gli interventi della maggioranza
- Gli interventi del Centrodestra
- Gli interventi del Centrosinistra
GELO SUGLI ORDINI DEL GIORNO PRESENTATI DALLA MINORANZA
ROBALDO: «DA ORA IN POI, SE NON VENGONO CONCORDATI PRIMA, LI BOCCEREMO TUTTI»
Il Consiglio prevedeva poi la discussione di tre ordini del giorno proposti dalle minoranze: due dal Centrodestra (sulla difesa del settore vitivinicolo e sull'aeroporto di Levaldigi) e uno dal Centrosinistra (sul percorso welfare "Comune amico della famiglia"). La maggioranza ha alzato letteralmente la barricata: «Da ora in poi - ha detto il sindaco -, la nostra maggioranza voterà contro a tutti gli Odg che vengono presentati senza essere prima concordati, nella sostanza, a valle del Consiglio. Li bocceremo indipendentemente dal contenuto. Lo facciamo perché alcuni gruppi di minoranza utilizzano questo strumento solo come propaganda fine a sé stessa, per avere spazio sugli organi di stampa ed ottenere la conseguente pubblicità. Finché questi documenti saranno utilizzati in questo senso, non ci presteremo. Siamo, invece, disponibili a condividere preventivamente gli Ordini del Giorno ed a votarli unitamente alle minoranze, come dimostrato dall'Ordine del Giorno relativo al futuro della Fondazione CRC». «Questo è un atteggiamento che tutto denota, fuorché la tanto decantata apertura della maggioranza verso la collaborazione e l'ascolto delle minoranze – scrive il consigliere Pulitanò in un successivo comunicato –. Bocciare a priori una proposta di provvedimento significa rifiutare a prescindere ogni forma di dialogo, ogni possibile merito ad un'idea o a una proposta che non venga dalla maggioranza stessa».