Non bisogna illudersi, la pioggia e la neve di questi giorni non possono bastare per mettersi alle spalle l’emergenza siccità. L’agricoltura è la prima voce coinvolta, ma le parole di Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi, l’associazione dei consorzi irrigui sono drammatiche: «Dati alla mano, è lecito ritenere che per almeno tre milioni e mezzo di italiani l’acqua del rubinetto non può essere data per scontata. È la dimostrazione del clamoroso errore che fa ritenere la siccità un problema prettamente agricolo. Invece tocca tutti».
Sono circa 300mila imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza siccità che si estende anche alle aree urbane per effetto della caduta del 30% di precipitazioni in meno nell’ultimo anno, con la percentuale che sale al 40% per il nord Italia. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al primo Tavolo sull'acqua a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
In Piemonte, se nel 2022 si è registrato il 60% di pioggia in meno rispetto alla media, il 2023 non si presenta meglio e già si segnalano criticità in diverse aree. La mancanza di pioggia tra dicembre 2022 e gennaio 2023 non ha permesso di recuperare il deficit precedente tanto che il Lago Maggiore ha una percentuale di riempimento del 19% ed il fiume Po è a secco.
«L’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare – fanno notare Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. A rischio è l’ambiente, l’economia, l’occupazione e la stessa sovranità alimentare in una situazione già difficile per gli effetti della guerra in Ucraina. Con l’Italia che perde ogni anno l’89% dell’acqua piovana, Coldiretti ha elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all’industria e all’agricoltura».
Rendere più efficiente la rete, evitando le perdite:
ventitre cantieri su tutto il territorio provinciale
L’Ato4 Cuneese ha approvato nell’ultima conferenza un “pacchetto” di interventi immediatamente cantierabili da oltre 1 milione e 600 mila euro. L’elenco dei cantieri comprende: opere di aumento della capacità di stoccaggio e di sostituzione di tratti di rete che causano perdite ingenti (a Barge e Bagnolo, 2 interventi da oltre 90 mila euro); un nuovo segmento di condotta, oggi considerata obsoleta, a Dogliani, per 90 mila euro, a Mondovì per 100 mila, sulla collina di Saluzzo per 98 mila; il ripristino di captazioni riguarda Chiusa Pesio (95 mila euro), Nucetto (95 mila); Cogesi tramite Acda avrà a disposizione nuovi mezzi come autobotti, una motopompa e altri macchinari (rispettivamente 90 mila e 55 mila euro); altri cantieri, ad esempio, riguarderanno la riduzione della pressione dei tubi, l’installazione di misuratori per il controllo a distanza, a Corneliano, Piobesi, Sommariva, Santo Stefano Roero, Cortemilia, Camerana, Cravanzana, Frabosa Soprana.
«Mettiamo in atto – aggiunge il presidente Mauro Calderoni – un aiuto concreto e sostanziale a beneficio di tutto il territorio provinciale e, in particolare, delle aree più colpite o dove la mancanza di precipitazioni sta causando maggiori disagi».