L'INTERVENTO DELL'ASSESSORA FRANCESCA BERTAZZOLI PER LE DONNE IRANIANE, sulle note della canzone "Baraye"
Il 13 settembre 2022 Mahsa Amini è stata arrestata a Teheran dalla c.d. “polizia morale” perché “non indossava correttamente il velo”. Mahsa è stata picchiata violentemente mentre veniva trasferita nel centro di detenzione di Vozara e dopo poche ore è stata trasferita all’ospedale di Kasra, in coma, dove è morta tre giorni dopo. Dopo questo drammatico episodio, donne e studentesse iraniane hanno dato inizio a manifestazioni e proteste contro l’obbligo dell'hijab che in breve tempo si sono diffuse in tutto il paese, coinvolgendo giovani e uomini che si sono schierati al loro fianco, trasformando la protesta in una denuncia contro il regime per la repressione delle libertà individuali, anche con il fine di sensibilizzare l'opinione pubblica.
La repressione è stata - ed è - brutale, violenta: arresti e detenzioni arbitrarie, prigionieri sottoposti a torture, maltrattamenti e violenze sessuali, condannati a morte senza una difesa legale e senza un giusto processo.
Il popolo iraniano non si è arreso e continua nella sua lotta per la libertà e per i diritti, soprattutto delle donne.
Da decenni le autorità impongono leggi e regolamenti sul velo obbligatorio che violano i diritti umani delle donne e comportano anche trattamenti o punizioni crudeli, disumane o degradanti come arresti e detenzioni arbitrarie.
Per questo vogliamo esprimere il sostegno e la massima solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti e al popolo iraniano, innanzitutto condannando la sanguinosa repressione attuata dalle autorità contro le manifestazioni delle donne e delle persone tutte che stanno lottando per la libertà e la pari dignità.
Ma anche ricordando che il principio di non discriminazione è sancito nella Dichiarazione universale dei diritti umani, nonché previsto in diversi trattati internazionali che anche l’Iran ha ratificato, in particolare la Carta delle Nazioni Unite e il Patto internazionale sui diritti civili e politici, che devono pertanto essere rispettati.
Chiediamo quindi che l'Unione Europea e il Governo Italiano si adoperino, con i mezzi e gli strumenti a loro disposizione, per far cessare le violenze e le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate in Iran, nonché per assicurare la libertà, la dignità e la parità alle donne iraniane.