I biglietti sono comparsi nottetempo in tutto il paese. “A Carrù c’è il mare”, inchiostro nero su foglietti bianchi. E a tal proposito è intervenuto anche, a metà tra il serio e il faceto, anche il primo cittadino Nicola Schellino: «Sono settimane oramai che abbiamo intavolato trattative con alcune località marittime che ringraziamo sin da ora per aver compreso la nostra richiesta ed aver fornito ampia disponibilità in tal senso. È per questo motivo che sono particolarmente soddisfatto oggi nell’affermare che Carrù, oltre alla sua rinomata tradizione enogastronomica di alto livello, potrà prossimamente offrire ai suoi abitanti e ai molti turisti che frequentano il paese questa nuova opportunità. Il mare, in ogni sua forma, potrebbe infatti rivelarsi il nostro fiore all’occhiello, in aggiunta – perché no? – ad un piccolo lido. E allora prepariamoci ad accoglierlo: presto arriverà».
Ed è giunta anche una lettera “misteriosa” in redazione: «La nave cargo Szymborska, che trasportava un carico di 200.000 poesie, è affondata nelle acque dell’Oceano Montale, a 220 miglia liriche (407 km) dalle coste dell’arcipelago Dickinson. Probabile anche, seppure non ancora accertato, un guasto allegorico, che avrebbe reso ingovernabile il natante. Secondo le stime della nota oceanografa italiana Vera Metafora, le correnti sospingeranno un considerevole quantitativo del carico disperso in direzione del nostro Paese. Ne è convinto anche l’emerito collega francese, Paul Enjambement, che ha dichiarato: “Grazie ai dati forniti dal sistema informatico OSCUR (Ocean Surface Current Simulation, Simulazione delle correnti della superficie oceanica) è ormai possibile calcolare con precisione la velocità e la direzione del vento, e di conseguenza anche le correnti oceaniche. Ritengo dunque che intorno alla seconda quindicina di questo mese, potrei azzardare dal 21 in avanti, circa mille poesie approderanno a Carrù, piccolo Comune in provincia di Cuneo, nel Nord ovest dell’Italia. Nessun allarmismo: si tratterà di un’innocua e temporanea ondata poetica, che riporterà il mare dov’era circa cinque milioni di anni fa”».