«Un ragazzo con la canoa cerca di salvare i vitelli ancora legati nelle stalle completamente allagate, li raggiunge, si immerge per slegarli e li guida con la canoa verso la salvezza. Quello che fa è poesia. È il simbolo dell’umanità in mezzo alla tragedia. L’umanità che restituisce il valore alla vita di ogni tipo». Il 5 e 6 novembre 1994 sono giorni ben impressi nelle nostra memoria. La scrittrice carrucese Graziella Dotta (già vincitrice del premio letterario “La Quercia del Myr”) è al suo quarto romanzo edito da “Primalpe”. Al...
Dalla furia del Tanaro all’intreccio della vita, il nuovo libro di Graziella Dotta
L’autrice carrucese torna in libreria con “Ciò che rimane” e ricorda la devastante alluvione del 1994: «Ho ancora la sensazione di quei giorni»