I giovani e le terre di confine in un film con gli studenti della Forestale di Ormea

Si intitola “Frontiera 2053” l’ultimo film a cui il regista Sandro Bozzolo sta lavorando insieme a giovani studenti grazie al progetto aggiudicatario del bando “A2 Visioni Fuori Luogo” indetto da Miur e Mibact sul cinema per e nella scuola.

Due Istituti, il Comprensivo di Pieve di Teco-Pontedassio e la Scuola forestale del “Baruffi” di Ceva-Ormea, una sessantina di studenti coinvolti e un unico obiettivo: lavorare a un progetto cinematografico capace di raccontare il futuro che ci si aspetta su una terra di confine, tra calo demografico, crisi occupazionale e idrica-climatica. Un futuro che passa attraverso gli occhi e i propositi dei giovani che, abbandonata l’età spensierata della fanciullezza, si affacciano al mondo degli adulti con dubbi, paure ma anche speranze. Si intitola “Frontiera 2053” l’ultimo film a cui il regista Sandro Bozzolo sta lavorando insieme a giovani studenti grazie al progetto aggiudicatario del bando “A2 Visioni Fuori Luogo” indetto da Miur e Mibact sul cinema per e nella scuola. «Un progetto corposo – spiega –, che prevede l’ideazione, la pianificazione e la realizzazione di un cortometraggio in classe. Abbiamo cominciato a lavorarci su negli ultimi mesi, a partire da gennaio con laboratori di avvicinamento al cinema indipendente, poi con laboratori di scrittura, arte performativa, fotografia e suono fino ad approdare alla fase più entusiasmante, quella delle riprese nelle scorse settimane in Alta valle Arroscia, fra Cosio d’Arroscia e Mendatica».
«Lavorare con i ragazzi – continua – è stato bello; ho lasciato a ognuno un grande spazio di improvvisazione, seppur guidata nei confini entro cui muoversi e nei punti di arrivo. Tutti hanno saputo costruirsi un personaggio, con proprie caratteristiche, un nome, un abbigliamento e una missione». Ora inizia il montaggio; il film sarà pronto entro l’estate per essere poi candidato a festival e concorsi in tutta Italia. Presentazione al pubblico: entro fine anno. «I ragazzi – continua Bozzolo – hanno riflettuto sul futuro prossimo, di media scadenza, su cosa succederà quando, fra trent’anni, la popolazione e l’attenzione sui luoghi marginali saranno ulteriormente consumate. Ognuno ha lavorato in misura potente trovando il modo di raccontare il rapporto tra sé e il mondo, in dialogo con un paesaggio complesso e affascinante. I più piccoli immaginano un futuro più negativo, mentre i più grandi una comunità utopica che, all’interno di un mondo problematico, riesce a riorganizzarsi». E ancora: «“Frontiera 2053” può rivelarsi contributo frizzante per le nostre terre, ma pure per le aree marginali di tutta Italia. Nel film il concetto di “frontiera” diventa linea di confine tra lo spazio abitato dall’uomo e la condizione di abbandono delle montagne che fino a 40 anni fa erano paesi e paesaggi coltivati». Lavorano al progetto anche: Aurora Sappa, aiuto regia, Marco Lo Baido, montaggio, Alessio Dutto sound design, ed Eugenio Ripepi, actor training. «L’iniziativa si è rivelata opportunità formativa importante per i nostri alunni e i nostri docenti – commenta Serena Carelli, dirigente dell’Istituto comprensivo Pieve di Teco-Pontedassio capofila del progetto –. Interessante l’accordo di rete tra i due Istituti che ha dato modo di rapportarsi con contesti diversi. Alla base dell’attività, vi sono il principio di valorizzazione e conoscenza del nostro territorio, la centralità della creatività dei nostri studenti e l’interrogarsi sul futuro, sui loro desideri e immaginari. Ringrazio i docenti e la collega dirigente dell’Istituto Superiore Forestale di Ormea, Angela Raffaele Addamo, per lo spirito di collaborazione e la voglia di mettersi in gioco mostrati per questo entusiasmante progetto».

 

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