Con due deliberazioni di Giunta il Comune di Roburent ha risolto il contratto di appalto con cui si concedevano le sciovie e la seggiovia “Bric Colmè” alla Robur Cooperativa per gravi inadempimenti e irregolarità ai sensi dell’art. 136 del Codice degli appalti. Si tratta di una procedura amministrativa avviata da mesi che prevede una serie di adempimenti e contestazioni, comprese osservazioni e memorie a carico della Cooperativa. «Un atto doloroso ma doveroso - spiega il sindaco Giulia Negri -. Questa era l’unica soluzione possibile, la nostra è una semplice presa d’atto degli accertamenti compiuti dal RUP e dal Direttore dell'Esecuzione».
La seggiovia biposto “Bric Colmè”
La concessione che deriva dalla costruzione e gestione dell’impianto seggioviario prevedeva un canone annuo del 13,1% sul netto degli incassi (cioè diminuito dell’IVA dei biglietti e dell’eventuale conguaglio dovuto per lo skipass unico per tutto il comprensorio) a carico del gestore. Accordo della durata di 40 anni a partire dal 2009. Secondo quanto si legge nel testo della delibera “a far data dall’anno 2015 la Robur Coop ha immotivatamente quantificato e conseguentemente corrisposto il canone concessorio annuo in un importo pari al 2% degli incassi netti, senza che tale arbitraria riduzione trovasse riscontro in atti e documenti approvati dall’Amministrazione concedente”. Nell’ottobre 2022 il Comune ha formalmente diffidato la Cooperativa al pagamento di 91.631 euro a titolo di canone concessorio, pari alla somma totale degli importi dovuti per le annualità 2015 e successive con applicazione della percentuale del 13,1%. Importi considerati, in più battute, illegittimi dalla Robur in quanto “l’ammontare risulta espresso in modo del tutto generico (proiezione di calcolo) e non in misura determinata e il creditore non ha sinora palesato gli elementi che dimostrano l’esistenza del credito e il suo diritto a ricevere la somma asseritamente dovuta”. Si pone anche l’attenzione sulla relazione del gennaio 2023 sullo stato degli impianti e sulle condizioni di innevamento per mancata apertura degli stessi del febbraio 2023. La Robur Coop dovrà quindi restituire l’impianto seggioviario, i fabbricati e ogni altra opera realizzata provvedendo al ripiegamento dei cantieri già allestiti e allo sgombero delle aree di lavoro e relative pertinenze.
Le sciovie
Per i 3 impianti scioviari, da quanto emerge, a non essere adempiute sono invece le condizioni previste nel contratto d’appalto valido per il periodo compreso tra il maggio 2014 e l’aprile 2024. 10.000 euro da corrispondere annualmente al Comune proprietario di impianti sciistici, di innevamento programmato e relativi terreni. Ai solleciti di pagamento da parte dell’Ente la Robur Coop aveva opposto “le condizioni climatiche anomale della stagione invernale 2019, particolarmente miti, con temperature ben superiori alla media, unitamente alle modeste precipitazioni nevose, alla presenza di pioggia e a condizioni di umidità e temperatura sovente inadeguate al funzionamento dei generatori di neve programmata” chiedendo una rideterminazione del canone di gestione. Annualità poi liquidata dalla Robur Coop cui era seguita, però, la richiesta di erogazione da parte del Comune di un importo pari 11.768 a titolo di contributo integrativo previsto dal disciplinare in caso di stagioni lavorative inferiori a 90 giorni. Intanto un altro dibattito aveva riguardato l’intervenuta scadenza del termine per la revisione generale della sciovia “Pineta”: a chi la paternità degli interventi di manutenzione straordinaria? Dibattuta a più riprese, anche in sedute consigliari, la questione innevamento con l’Amministrazione che ha evidenziato, nel gennaio 2022, come i generatori di neve non fossero “neppure stati collegati all’impianto idrico ed elettrico” con conseguente pregiudizio della durata della stagione invernale. La replica della Robur Coop, in questo caso, sottolineava l’inadeguatezza dei generatori di neve in dotazione, asseritamente nota alla concedente, ribadendo la necessità di qualificare il mancato funzionamento dei generatori come causa di forza maggiore, con conseguente presunto onere dell’Amministrazione concedente di verificare in concreto le condizioni climatiche. Oltre alla restituzione degli impianti, il Comune di Roburent potrà ora acquisire le attrezzature e gli impianti mobili installati in corso di esecuzione del contratto dalla Cooperativa, al prezzo fissato da perito da individuarsi d’accordo con l’appaltatore.
«Come abbiamo evidenziato, negli anni c’è stata una totale mancanza di collaborazione da parte della Cooperativa, che si è rifiutata di intervenire agli incontri promossi in Comune per valutare la situazione e rendere migliore per tutti la gestione - l’analisi del primo cittadino -. Inoltre sono stati chiesti documenti previsti dal contratto di appalto che, però, non sono stati consegnati». «La gestione non è stata fatta secondo le regole stabilite, nonostante l’appalto delle sciovie fosse stato ritoccato al ribasso in maniera fortemente peggiorativa per il Comune - le parole di Giulia Negri -. Vorrei sottolineare che la Robur Coop è inadempiente rispetto le condizioni stabilite dalla Giunta Vallepiano, che oltretutto era socio-lavoratore della stessa Robur Coop. La sproporzione a favore della Cooperativa rispetto agli interessi dell’Ente è evidentissima». La Robur Coop, preso atto di quanto disposto nelle due delibere, ha annunciato con una nota che la vicenda proseguirà in tribunale: «In relazione alle due Delibere della Giunta Comunale di Roburent (CN), con le quali sono stati risolti i contratti di concessione degli impianti di risalita, il collegio difensivo della Robur Coop ha ravvisato, a suo giudizio, profili di criticità. Pertanto, i provvedimenti in esame saranno impugnati nelle sedi competenti».