Il Pd attacca la Regione: «La nuova legge sul gioco d’azzardo è un flop»

«Le “macchinette” sul territorio regionale sono aumentate del 10,3%, mentre in Italia sono diminuite dell’1,4%»

Ogni cittadino piemontese nel 2021 ha speso in media 958 euro nel gioco d'azzardo online e 644 euro in sale gioco e casinò. Le “macchinette” sul territorio regionale sono aumentate del 10,3%, mentre in Italia sono diminuite dell’1,4%. Sono i dati emersi dallo studio Gaps (Gambling Adult Population Survey), promosso da CNR e la stessa Regione Piemonte, presentati durante il convegno “Le buone prassi nel trattamento del disturbo da gioco d’azzardo”. «Spiace constatarlo, ma l’avevamo detto… Sì, tutta l’opposizione in Consiglio regionale aveva detto forte e chiaro al presidente Cirio, alla Giunta e alla maggioranza che la nuova legge regionale sul gioco d’azzardo patologico avrebbe fatto solo danni», afferma il segretario regionale del Pd, Domenico Rossi, che fu relatore per il Partito Democratico della legge 9/2016. «La revisione della norma che ha riportato le lancette al 2016 è stata una scelta scellerata che determina un costo sociale che pagano le famiglie più fragili – dice –. Non c’è stato modo di fermare questa follia targata Lega, ma avvallata da tutta la destra, nonostante la mobilitazione di associazioni, fondazioni antiusura, sindacati, movimenti cattolici, sindaci di vari schieramenti politici, sia di Centrosinistra che di Centrodestra. Alla luce di questi numeri, ho già chiesto al capogruppo del PD in Consiglio regionale, Raffaele Gallo, di presentare una richiesta urgente in sede di conferenza dei capigruppo per la calendarizzazione in aula della legge di iniziativa popolare per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico promossa da Libera Piemonte, Acli, Arci, Gruppo Abele, sindacati e associazioni. Soggetti che si riuniranno martedì prossimo in un presidio di fronte a Palazzo Lascaris per chiedere al più presto la discussione della norma. Non solo, solleciterò personalmente il presidente Allasia poiché i termini previsti dal regolamento per la calendarizzazione sono già scaduti».

«Se, come emerge dallo studio Gaps, dal 2016 al 2021 i locali dotati di apparecchi sono diminuiti di oltre 5 mila unità e in corrispondenza della nuova Legge regionale che ha allentato le limitazioni, mille locali hanno introdotto nuove macchinette, mentre a livello nazionale si registrava una tendenza in diminuzione, la correlazione con l’introduzione della nuova legge è evidente – conclude Rossi –. È giunto il tempo di mettere al centro la salute dei cittadini e non gli interessi economici. C’è tutto il tempo per approvare la legge di iniziativa popolare già in questa legislatura. Lo chiederemo con forza a Cirio e alla sua maggioranza».

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