Gioco d’azzardo: «L’attuale legge va abrogata»

Sit-in davanti al Consiglio regionale. Presentate 12 mila firme per una nuova normativa. La Lega: «Salvati più di 2.000 posti di lavoro»

Gioco d'azzardo: «L’attuale legge va abrogata»
Gioco d'azzardo: «L’attuale legge va abrogata»

Gioco d'azzardo: «L’attuale legge va abrogata». Questa la richiesta che arriva da una serie di Associazioni che si sono ritrovate martedì mattina davanti alla sede del Consiglio regionale a Torino. Le slot machine tornano ad aumentare in Piemonte (LEGGI QUI). Macchinette e videopoker che erano stati faticosamente spenti grazie ad una legge unica in Italia. Una normativa che, però, è stata modificata nella sua essenza dalla nuova Giunta regionale, con minori divieti e restrizioni sull’installazione e il posizionamento dei giochi all’interno dei locali pubblici. I dati emersi dallo studio Gaps (Gambling Adult Population Survey) certificano le prime conseguenze della nuova legge hanno spinto una serie di Associazioni, capitanate da Libera (con il supporto di sindacati, Arci Acli, Acmos e associazionismo cattolico) a scendere in piazza, con un presidio, martedì mattina a Torino, davanti al Consiglio regionale.

GIOCO D'AZZARDO: «L'ATTUALE LEGGE VA ABROGATA»
La domanda era semplice: “A che gioco state giocando?”. E la richiesta altrettanto schietta: “Tornate sui vostri passi”. Il sit-it è stato organizzato proprio per chiedere alla Giunta presieduta da Alberto Cirio di tornare ad applicare maggiori restrizioni per quanto riguarda il gioco d’azzardo, tenendo a mente tutte le problematiche patologiche (e non) ad esso connesse. Le Associazioni hanno dunque consegnando al Consiglio regionale una petizione che ha raccolto oltre 12mila adesioni. «La situazione è notevolmente peggiorata: aumentando l’offerta è cresciuta la possibilità di gioco, quindi si sono incrementati i soldi persi e quelli giocati. Il Piemonte ha indici superiori alla media nazionale», ha denunciato la referente di Libera in Piemonte, Maria José Fava agli organi di stampa. I manifestanti hanno chiesto il rispetto della Costituzione perché si attivi l’iter legislativo su una proposta di iniziativa popolare con cui viene chiesta l’abrogazione della legge attuale: «Chiediamo l’abrogazione della legge attuale che ha portato il Piemonte indietro. La ludopatia è una dipendenza patologica, tanto quanto le droghe o l’alcool. È una tassa sulla povertà. Se aumenta la possibilità di giocare, aumentano le persone che effettivamente giocano. Ora il Piemonte è tornato indietro».

Gioco d'azzardo: «L’attuale legge va abrogata». Da mesi, la proposta di Legge è stata consegnata ma non discussa. Al termine del presidio, i rappresentanti delle Organizzazioni sono stati auditi dal presidente del Consiglio Regionale, Stefano Allasia, che, dopo aver ascoltato le ragioni dei promotori, ha garantito che il percorso legislativo verranno incardinati nella “capigruppo”, per calendarizzare la discussione nelle commissioni competenti e poi in aula.

PD: «L’AVEVAMO DETTO, LA NUOVA LEGGE FA SOLO DANNI»
«Spiace constatarlo, ma l’avevamo detto… Sì, tutta l’opposizione in Consiglio regionale aveva detto forte e chiaro al presidente Cirio, alla Giunta e alla maggioranza che la nuova legge regionale sul gioco d’azzardo patologico avrebbe fatto solo danni». Sono le dichiarazioni del segretario regionale del Pd, Domenico Rossi, che fu relatore per il Partito Democratico della legge 9/2016. «La revisione della norma che ha riportato le lancette a prima del 2016 è stata una scelta scellerata che determina un costo sociale che pagano le famiglie più fragili – dice –. Non c’è stato modo di fermare questa follia targata Lega, ma avallata da tutta la Destra, nonostante la mobilitazione di Associazioni, fondazioni antiusura, sindacati, movimenti cattolici, sindaci di vari schieramenti politici, sia di Centrosinistra che di Centrodestra. Alla luce di questi numeri, ho già chiesto al capogruppo del PD in Consiglio regionale, Raffaele Gallo, di presentare una richiesta urgente in sede di conferenza dei capigruppo per la calendarizzazione in aula della legge di iniziativa popolare per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico promossa da Libera Piemonte, Acli, Arci, Gruppo Abele, sindacati e Associazioni. Soggetti che, martedì, si sono riuniti in un presidio di fronte a Palazzo Lascaris per chiedere al più presto la discussione della norma. Non solo, solleciterò personalmente il presidente Allasia poiché i termini previsti dal regolamento per la calendarizzazione sono già scaduti».

LA LEGA: «LA NUOVA LEGGE HA SALVATO PIU' DI 2.000 POSTI DI LAVORO
«La modifica della Legge regionale sul gioco approvata dalla giunta nel 2021 ha salvato più di 2mila posti di lavoro nell’ambito del settore del gioco lecito e legale. Esistono delle priorità: per noi le priorità sono tutelare le categorie di lavoratori e investire sulla prevenzione della dipendenza, su cui la Regione Piemonte lo scorso anno ha messo 600 mila euro». Lo ha detto ad Agipronews il consigliere regionale del Piemonte, Andrea Cerutti (Lega), commentando la manifestazione di martedì a Torino. La modifica della legge regionale “era un impegno preso con gli elettori in campagna elettorale e lo abbiamo realizzato: ieri abbiamo ascoltato le associazioni”. Il testo della proposta di iniziativa popolare che chiede di abrogare la Legge del 2021 “seguirà l’iter sia in Commissione che in Aula, ma mi sento di dire che non prevediamo una modifica”, sottolinea Cerutti.

Una posizione, quella del consigliere Cerutti, a cui si allinea anche Massimiliano Pucci, presidente As.tro e vice presidente Confindustria Sit: «La legge del 2021 non ha affatto liberalizzato il settore, ma solamente eliminato la retroattività prevista dalla precedente norma del 2016, per effetto della quale sono state chiuse migliaia di attività già insediate nel territorio sulla base di regolari autorizzazioni (che, paradossalmente, sarebbero tuttora efficaci per l’ordinamento statale) e sono andati persi 2 mila posti di lavoro, secondo le stime della CGIA Mestre». «L’aumento del 10% del numero di slot rilevate in Piemonte nel 2021 – continua - può essere in gran parte ricondotto all’esercizio della facoltà di reinstallazione degli apparecchi, che a partire dal 1° gennaio 2022 non è più consentita. Infatti la legge 19/2021 aveva aperto una finestra temporale di cinque mesi - dalla sua entrata in vigore, il 15 luglio 2021, al 31 dicembre dello stesso anno - entro la quale i titolari degli esercizi che avevano dismesso gli apparecchi per effetto della legge 9/2016 potevano chiedere la reinstallazione dei medesimi, in numero non superiore a quelli detenuti prima della disinstallazione. Da questa clausola di salvaguardia venivano comunque esclusi gli esercizi generalisti, come ad esempio i bar, ma non le tabaccherie».

L’ASSESSORE TRONZANO: «NON È TORNATO IL FAR WEST»
In Piemonte “non è tornato il far west e non tornerà, visto che il periodo per le reinstallazioni” degli apparecchi da gioco “è scaduto il 31 dicembre 2021”. A dirlo è l’assessore alle Attività produttive della Regione Piemonte, Andrea Tronzano, commentando la richiesta di alcune associazioni di abrogare l’attuale Legge sul gioco. «La legge del Centrosinistra rischiava di favorire il gioco illegale e sommerso e aveva anche creato una disparità nell’ambito del gioco legale», dice Tronzano. L’obiettivo del Centrodestra è stato “correggere queste anomalie, dando certezze alle imprese che avevano investito, pur intervenendo in modo serio nel contrasto alle ludopatie e nella prevenzione, che deve essere la parola chiave”. Per il futuro, comunque, “auspichiamo un intervento definitivo dello Stato, in modo da omogeneizzare la normativa su tutto il territorio nazionale”, conclude Tronzano.

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