«Non si può morire perché si vuole far rispettare la legge», con queste parole Giuseppe Antoci parla agli studenti monregalesi, la mattina di mercoledì 17 maggio. L’ex presidente del Parco dei Nebrodi era nuovamente a Mondovì, nella sala dell'Istituto Alberghiero "Giolitti" dedicata a Paolo Borsellino. Questa volta nell'anniversario quasi esatto dell'attentato in cui, nella notte fra il 17 e il 18 maggio 2016, la mafia cercò di ucciderlo per il suo operato nei protocolli sulle certificazione per l’erogazione dei fondi europei. «Finii nel mirino di una mafia organizzatissima, che aveva uno scopo preciso: uccidermi, per tutelare il suo business». Era già stato all’Alberghiero nel 2021, e in precedenza in altre due occasioni, ospitato dal settimanale “Provincia granda”. Antoci scampò alla morte grazie all’azione della scorta. Fra questi uomini c’era anche l’agente Daniele Manganaro, da poco nominato vicario della Questura di Cuneo, oggi presente in sala: pluridecorato, con – tra le altre – Medaglia D’Argento al Valore Ambientale e Medaglia d’Oro al Valore della Regione Siciliana.
«Voglio citare il giovanissimo magistrato ammazzato dalla mafia Rosario Livatino - ha detto Antoci, rivolgendosi agli studenti -: "Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili". Voi non siete "il futuro" dell'Italia, ma il presente: sta a voi oggi fare questa scelta, cogliere i segni della mafia ovunque li vediate e alzare la testa. Scegliere di stare dalla parte della legge non dovrebbe essere una cosa "da eroi". Dovrebbe essere la scelta delle persone civili. Non si può pensare che sia normale vivere in un Paese in cui chi sta dalla parte della legge, in alcuni posti, viene ammazzato come un cane».
Prima dell'intervento di Antoci la dirigente dell'Istituto, la professoressa Donatella Garello, ha inaugurato un omaggio realizzato dal decoratore Pietro Di Stefano, degli "Amici di Lucartigiano": un ritratto di Paolo Borsellino, donato all'Istituto. Lo stesso Di Stefano, quest'autunno, realizzerà a Mondovì uno dei suoi murales dedicati a Falcone e Borsellino.
Alla mattinata era presente il sindaco di Mondovì e presidente della Provincia Luca Robaldo, con gli assessori comunali Terreno e Bertazzoli, numerosi esponenti delle Forze dell'Ordine (Carabinieri, Questura, Guardia di Finanza).
VUOI ESSERE SEMPRE INFORMATO?
Sì, voglio le news gratis in tempo reale - ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM - CLICCA QUI