
Un anno e mezzo dopo la sua mostra in terra spagnola, a Santander, inaugurata a dicembre 2021 e pensata per ridare vita agli spazi commerciali inutilizzati, il fotografo di Bene Vagienna Mauro Curti torna sulla scena internazionale, con un progetto artistico che prosegue ormai dal 2019. Gli scatti di Curti, che da qualche tempo vive a Madrid dove ha frequentato un Master universitario di fotografia artistica e documentaristica, sono arrivati questa volta ad Amman, in Giordania. Ad inizio maggio, con l’organizzazione dell’Ambasciata d’Italia, il Centro culturale e galleria “Fann Wan Chai” ha presentato l’11ª edizione dell’Image Festival di Amman, aprendo la mostra “Riturné” di Mauro Curti. Le immagini esposte riguardano Bene Vagienna, terra d’origine del fotografo, e diverse altre località del Cuneese, che diventano così protagoniste di una vetrina di livello mondiale.
«Tento di preservare il passato, prima che tutto si sciolga»
«“Riturné”, ritornare in dialetto piemontese, è un tentativo di preservare e perpetuare un legame vivo con un passato che sta diventando storia. Congelare piccoli frammenti prima che si sciolgano, perché ogni cosa è impermanente – spiega Curti –. Il progetto documenta l’esplorazione delle relazioni uomo-terra, i propri conflitti, il concetto di famiglia e di appartenenza. É la realtà in cui sono cresciuto, con la sua gente e le sue credenze. Un’esplorazione del territorio interiore attraverso il ritorno alla terra d’origine, la provincia di Cuneo, in Piemonte. Con “Riturné” affronto il ritorno a casa sentendo il bisogno di stabilire una nuova connessione con la mia terra natale, osservando e analizzando più a fondo il luogo da cui provengo, pienamente cosciente e consapevole del cambiamenti avvenuti nel mio modo di vedere, nel paesaggio e nelle persone che ho fotografato e che abitando questi luoghi. L’atto fotografico mi permette di porre sullo stesso piano i miei ricordi con la realtà mutevole del tempo presente. Cresciuto a Bene Vagienna, il mio background contadino e l’amore per la natura hanno guidato i miei interessi e il mio percorso come fotografo. Probabilmente è questa la ragione per cui il mio modo di osservare il mondo è legato al paesaggio rurale ed a tutte le forme di vita connesse alla natura. Il quotidiano e l’ordinario sono parte fondamentale di un processo creativo influenzato dalla vita all’aria aperta, che mi ha permesso di esplorare l’ambiente circostante senza assolutamente nessun tipo di frontiera geopolitica».
I lavori di Mauro Curti sono visibili sulla pagina Instagram personale https://www.instagram.com/maurocurti_/
Ulteriori informazioni, visitando la pagina web www.maurocurti.com