Mondovì adotta il "DASPO urbano": il provvedimento proposto dall'Amministrazione è realtà, votato a larga maggioranza col Centrodestra che si allinea ed elogia l'iniziativa della maggioranza. È accaduto nel Consiglio comunale del 31 maggio. La norma è inserita nel nuovo Regolamento di Polizia urbana. Prevede sanzione e divieto di avvicinamento per chi “infastidisce” i cittadini con condotte come "l'accattonaggio molesto" o le raccolte di denaro, comprese quelle accompagnate dalla cessione di gadget, senza autorizzazione.
Un giro di vite che va a vietare questi comportamenti in molti punti della città: nei pressi di scuole di ogni ordine e grado e asili, giardinetti, mercati, ospedale, musei e in tutto il centro storico, parcheggi compresi. Di fatto questo si estende a quasi tutta l'area di Piazza e gran parte di quella di Breo (compresa l'area di corso Statuto sotto i portici dell'ex "clinica Besio" e a fianco della rotonda "della Goj", vicina al mercato cittadino e ai parcheggi). «Una normativa di rango nazionale - ha detto il sindaco Luca Robaldo - già adottate da tante città., come Milano o Firenze, a cui arriviamo dopo numerosi interventi nel sociale, come l’educativa di strada, l’edicola di “MonregalYou”, il recupero del Parco Villa Nasi». Come era prevedibile, questo è un punto che ha visto dividersi le minoranze a seconda dell’orientamento politico: favorevoli a Destra, contrari a Sinistra.
Enrico Rosso (Centrodestra): «Ovviamente siamo favorevoli a questo regolamento, e ringraziamo il Comando della Polizia locale che lo ha redatto, perché va a tutelare la sicurezza dei cittadini che in questi anni hanno spesso visto criticità. Si allinea perfettamente col nostro programma, è stato adottato anche da altre città della provincia di Cuneo. Votiamo a favore». Rincara Rocco Pulitanò (FdI): «La sicurezza è importantissima».
Di altro avviso Davide Oreglia (Centrosinistra): «Siamo perplessi, ci pare un regolamento molto "forte". Capiamo la necessità di mettere mano al Regolamento dopo anni, ma ci sembra che dia della città un’immagine diversa da ciò che è: intende la sicurezza come “allontanare” il disagio, piuttosto che risolverlo. Queste regole portano ad avere solo una… percezione di sicurezza, un'impressione. Mondovì non è una città “sotto assedio”. Forse non è così necessario». Interventi, sulla medesima linea, anche da Cesare Morandini e Laura Gasco (PD)
Dalla maggioranza intervengono Guido Bessone ed Erika Chiecchio («Ero scettica su alcuni dettagli del DASPO, ma i punti positivi superano i negativi. Sono certa che il nostro sindaco non farà... "lo sceriffo"»). Infine, è intervenuto nuovamente Robaldo: «Non ho nessuna intenzione di fare il "sindaco sceriffo", anzi: il DASPO serve proprio per dare uno strumento previsto dalla legge ed evitare che il sindaco proceda di propria iniziativa con ordinanze. La "percezione della sicurezza" è molto importante per la cittadinanza».
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