Sei settimane in auto per Angelo ed Angela. Oggi, giovedì 22 giugno, sono sei settimane di vita in auto per Angelo ed Angela, i due 72enni di Osiglia che protestano contro lo sfratto dalla propria abitazione. Una vicenda che sta continuando a generare clamore anche per le condizioni di salute della coppia di cui lui invalido al 93%. La scorsa settimana si è conclusa con il rifiuto ufficiale dell’alloggio che era stato loro proposto dal Comune: «abbiamo riconsegnato le chiavi. Quell’appartamento non è idoneo alle nostre necessità – spiega Angelo –. Come abbiamo rimarcato più volte, abbiamo bisogno di una sistemazione a piano terra, vista la mia invalidità. È vero, lì c’è l’ascensore, ma ci limiterebbe enormemente nella gestione della vita quotidiana. Poi c’è il problema delle utenze e dei nostri effetti personali che sono ancora nella nostra vecchia casa». Proprio a tal proposito, la scorsa settimana il signor Angelo ha sporto denuncia contro i nuovi proprietari dell’abitazione in cui lui e Angela hanno vissuto fino all’11 maggio scorso: «Non ci viene permesso di recuperare effetti personali, vestiti e quanto ci occorre per poter vivere dignitosamente. Inoltre, poiché ci era stato garantito, davanti a dei testimoni ufficiali, che sarebbe stata nostra facoltà coltivare l’orto pertinente all’abitazione, usufruire del capanno di ricovero attrezzi e sfamare i nostri animali, la querela riguarda anche tutto ciò: sono infatti stati installati dei chiavistelli che ci impediscono di entrare. Pertanto ci siamo rivolti ai Carabinieri per formalizzare queste nostre istanze».
Sei settimane in auto per Angelo ed Angela
In questa settimana, infine, è successo un fatto molto toccante: i profughi ucraini ospitati ad Osiglia si sono recati a offrire il proprio aiuto alla coppia. «Una cosa toccante – racconta Angelo –. Loro hanno ricevuto tanto aiuto da noi italiani, ma ne hanno anche offerto, per quello che possono, comprendendo e vivendo sulla propria pelle la tragedia di dover abbandonare la propria casa e i propri affetti più cari. Se non bastasse, anche i turisti che iniziano ad affollare il lago per la bella stagione sono venuti ad offrici il loro supporto e sostegno, una di essi ha voluto ad ogni costo farci un’offerta per poter comprare il cibo per Cindy, la nostra cagnolina. Dimostrazioni di affetto e di solidarietà che ci riempiono il cuore e ci fanno ancora credere e sperare nella bontà del genere umano e allo stesso tempo ci danno ulteriore forza per portare avanti la nostra battaglia».