Il disegno è sempre stato uno dei punti fermi della vita di Carolina. Fin dalla sua prima infanzia, chi la conosce la ricorda con la matita in mano, intenta a disegnare, inventare, cercare un modo per raccontare attraverso le immagini. Una passione che è cresciuta nel tempo, insieme alla sua padronanza tecnica. Così con l’avvento dei social, il suo profilo Facebook ha cominciato a riempirsi di album con disegni davvero impressionanti, per realismo, bellezza e pulizia tecnica. Carolina Zuniga, monregalese di 32 anni, ha sempre coltivato privatamente questo talento nascosto, con il sogno di farlo diventare la strada principale da seguire nella sua vita. Una scelta che richiedeva coraggio, forse anche un pizzico di incoscienza. Oggi Carolina Zuniga è un nome affermato, soprattutto sul web, dove il suo profilo “Carolina Zuniga Artworks” ha raccolto un pubblico di appassionati: più di centomila persone la seguono su Instagram, e non è raro vedere qualche suo disegno comparire sulle bacheche di contatti, anche di persone che non fanno parte delle cerchie monregalesi. Carolina ha senza dubbio saputo costruire una precisa identità artistica, estremamente riconoscibile. Prima di tutto con uno stile stilizzato e fumettistico, caratterizzato da colori pastello dai toni morbidi, poi con i contenuti, che si rifanno sempre a tematiche personali, esistenziali, psicologiche. Sono immagini che vogliono in qualche modo trasmettere un messaggio utile, dei “mantra” a cui fare riferimento per la propria vita. Forse anche per questo chi la segue si identifica in lei, e tramite le Stories Carolina ha costruito anche un rapporto diretto con il suo pubblico, diventando a tutti gli effetti una influencer. Ha accettato di raccontarci i retroscena del suo percorso, e quali sono le caratteristiche di questa sua particolare vita professionale, tra pubblico e privato.
«Dopo il Liceo mi sono messa a studiare design al Politecnico di Torino – racconta –. Sognavo di fare l’illustratrice, ma ho cercato un compromesso che mi consentisse di avere delle prospettive occupazionali e al contempo di vivere con un lavoro che mi piacesse. In qualche modo però dopo la mia laurea mi sono trovata un po’ ferma. Ho capito che mi mancava qualcosa, che la mia vita non mi soddisfaceva. Sono sempre stata estremamente dinamica: per mantenermi agli studi ho fatto tanti lavori, la cameriera, la gelataia… Così ho pensato di darmi una chance. Mi sono iscritta a una scuola di illustrazione a Torino e poi ho fatto un master a Roma. È stata la svolta, soprattutto perché in questo modo sono venuta a contatto con la realtà lavorativa di tanti professionisti diversi e ho capito che anch’io avrei potuto ritagliarmi il mio spazio e vivere di questo mestiere».
Progressivamente, l’attività di Carolina prende piede, e si rivela decisiva la vetrina web, che inizia a utilizzare più massicciamente e consapevolmente. «Per me disegnare è sempre stato prima di tutto un bisogno. Mettendo in mostra pubblicamente quello che facevo, tante persone si sono identificate. Sono cominciate ad arrivare delle commissioni. E gradualmente la mia attività è diventata sempre più professionale. Così ho deciso di lasciare altri lavori e dedicarmi solo a questo, di non sottrarre tempo prezioso alla mia passione». I contenuti del suo lavoro derivano da una particolare visione quasi maieutica dell’espressione artistica: «Qualche anno fa ho intrapreso un percorso psicologico, mi sono resa conto che il disegno è la mia salvezza, è un mezzo per conoscere me stessa e gli altri, per esplorare la vita. Per me è una sorta di controparte della seduta terapeutica, un viaggio introspettivo».
Circa l’approccio ai social, Carolina ha scelto di evitare qualsiasi costruzione: «Non c’è filtro, cerco di essere più onesta possibile e aperta. Il mondo dei social è molto difficile: quando ti metti in mostra è un rischio prima di tutto per te stesso. L’onestà è un modo per proteggersi, per assurdo, perché si è se stessi senza maschere e non c’è il rischio di ingabbiarsi da soli in qualcosa che non si è. Per me la spontaneità è fondamentale».
Come si affronta il problema degli haters e di chi dissente? Carolina non ha dubbi: «Le cose si fanno sempre in due: evito di espormi su cose che non mi competono, non do mai seguito a attacchi e polemiche. Sono così anche nella normalità, molto pacifica e questa cosa porta pace anche agli altri. Poi capita che qualche messaggio possa essere frainteso, ma io cerco sempre il dialogo, il confronto e il chiarimento».
Il messaggio delle illustrazioni di Carolina, in sintesi, è legato alla conoscenza di sé stessi come mezzo per trovare una più compiuta consapevolezza: «Un tema importante per me è stata questa sorta di rinascita: quando cominci a scoprire davvero te stesso, noti cose a cui magari non avevi fatto caso. La mia vita comincia a essere una continua scoperta, mi sento una bambina che continua a approcciarsi a cose nuove. Questa è una cosa che fa stare bene, che fa parte della natura degli esseri umani. Ho sempre vissuto la mia vita con dei paletti, delle regole che pensavo non avrei mai potuto infrangere. Invece ho scoperto che si può fare e questo mi ha sbloccato. Sono sempre stata molto dinamica, cambiando spesso orizzonti e lavoro e ho sempre percepito questo fatto come un’anomalia, come se la normalità invece fosse il posto fisso. Invece è questa la mia natura, il modo di essere che mi fa stare bene. L’ho accettato».