Nulla dura per sempre. Avviene a Mondovì, come in tantissimi altri posti: gli ultimi telefoni pubblici e le ultime cabine telefoniche della città verranno dismesse a partire dal 27 agosto. Ne sono rimasti alcune, in città: una cabina a due telefoni in piazza Monteregale all'Altipiano, una in corso Europa al Ferrone, una in piazza Mellano e una davanti alla Stazione ferroviaria (queste ultime, ancora"vecchio stile": cabinato chiuso coi pannelli color arancione, con le porte a molla, oggi danneggiate), un telefono senza cabinato in piazza Santa Maria Maggiore a Breo e forse poche altre.
Le cabine telefoniche sono il simbolo, materiale, di un passato che non ha più ragione di esistere. Del resto, a chi e a cosa serve un telefono pubblico fisso, a moneta , quando tutti abbiamo un telefono portatile in tasca? O più di uno? Così, ecco che avviene: con decisione di qualche mese fa, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha stabilito che non è più necessario continuare a garantire la disponibilità delle cosiddette “postazioni telefoniche pubbliche” sul territorio nazionale: . La TIM ha dunque potuto cominciare a rimuovere le circa 18mila cabine attualmente attive. Su quella di Mondovì c'è ancora il logo "TELECOM". E in tanti, sicuramente, si ricorderanno ancora quelle precedenti, coi vetri a pannelli opachi, la scritta SIP, e che addirittura non funzionavano con le monete correnti ma coi "gettoni". Poi si passò alle schede di credito telefonico magnetiche, plastica usa e getta (non certamente un bene dal punto di vista ambientale) che negli anni 90 divennero addirittura oggetto di collezionismo. Si parla di trenta o quarant'anni fa. Fine della storia: la linea si interrompe. Riattacchiamo il telefono.