«L'ho vista scavalcare e cadere. Mi sono messo sulla traiettoria, ho aperto le braccia e ho chiuso gli occhi». Lo racconta così Mattia Aguzzi, 37 anni. Nato e cresciuto a Mondovì, oggi vive a Torino nel weekend e in settimana lavora a Pogliola in banca IFIS. Racconta l'episodio avvenuto oggi a Torino con ancora l'emozione nella voce. Quasi un miracolo. Un gesto straordinario.
«Stavo passeggiando con la mia ragazza in via Nizza - ci racconta, al telefono -. Abbiamo sentito gente che gridava, indicando un balcone. E abbiamo visto questa bambina che stava scavalcando il cornicione. Le abbiamo gridato, lei ha continuato a sporgersi. Quando ho visto che il suo corpo era ormai completamente fuori dal balcone e ho temuto che potesse cadere, mi sono messo sulla sua traiettoria. E poi... lei è caduta. A quel punto ho aperto le braccia, all'ultimo istante ho anche chiuso gli occhi. Mi è caduta sul petto, ho chiuso le braccia. Ho avuto fortuna...Sono caduto a terra anche io. Mi è mancato il fiato. Per qualche secondo non l'ho sentita gridare, né muoversi. Temevo il peggio. Poi è scoppiata a piangere. E ho capito che era salva. Poi sono scesi i suoi genitori. Erano sotto shock, povere persone. Sono arrivati i carabinieri e il 118. È andato tutto bene. È arrivata una persona che le ha subito controllato la testa. Era viva, aveva solo un graffio. Io un eroe? Voglio pensare che chiunque al posto mio avrebbe fatto la stessa cosa». Mattia è ovviamente stato accompagnato in Ospedale, per controlli. «Sto bene. L'urto è stato forte ma non ho avuto nessun problema. Mi piacerebbe incontrare la bambina e la famiglia, una volta che lo shock sarà passato per loro»