Per la celebrazione del decimo anniversario del riconoscimento canonico, per la Chiesa di San Filippo, quale Santuario del Santissimo Nome di Maria, a Breo, i Padri Filippini hanno previsto la “incoronazione della Madonna”, sulla statua presente nella chiesa ed al centro della devozione mariana. Dopo il concerto dell’Orchestra “OSAI” (Orchestra Sinfonica Amatoriale Italiana) e la Veglia mariana presieduta da mons. Luciano Pacomio, con la preghiera del Rosario, martedì 12 settembre, alle 17,30, i Vespri solenni; quindi alle 18 la Messa con l’incoronazione della statua mariana, presieduta dal card. Arrigo Miglio originario di Ivrea, arcivescovo emerito di Cagliari. Durante la giornata, concerti di campane dell’Associazione Suonatori Campane a sistema veronese. Nella serata di martedì 12 settembre cena e musica per tutti nel giardino del complesso dei Padri Filippini a Breo.
Già dal ‘700 quando fu costruita la chiesa a Breo, la si era dedicata al Santissimo Nome di Maria, anche se poi popolarmente (ed anche civilmente) veniva indicata come chiesa di San Filippo. L’iniziativa di ridare evidenza a questa dedicazione, attribuendo alla stessa chiesa la qualifica di “Santuario” mariano, maturò una decina di anni fa, con la proposta avanzata da p. Gino Romana, superiore della comunità di Padri Filippini, al vescovo mons. Luciano Pacomio per riuscire in questo intento. E l’istanza andò in porto con il decreto vescovile datato 8 settembre 2013 (solennità della “Natività di Maria”) e con la proclamazione ufficiale nel giorno 7 ottobre (memoria della “Madonna del Rosario”) all’interno di una solenne e partecipata celebrazione. Nel decennale, si è pensato di procedere alla “incoronazione” della statua di Maria presente nella chiesa. Contando su una grande generosità dei fedeli, che hanno messo a disposizione oggetti in oro, offerti in ringraziamento a Maria e per devozione mariana affidata anche a questo gesto di pietà popolare, in ragione di una diffusa sensibilità presente tra i credenti, come conferma sempre lo stesso p. Gino Romana, che vi vede pure significativa attenzione ed un segno tangibile in chiave solidale su tanti fronti di necessità.