Colle di Nava vietato ai tir. Con un’ordinanza firmata negli scorsi giorni, il sindaco di Pornassio, Vittorio Adolfo, ha di fatto vietato il transito di autoarticolati e autotreni nel territorio comunale fino al 31 ottobre. Sono esclusi dal provvedimento: i mezzi di soccorso, quelli di emergenza, i mezzi del trasporto pubblico e quelli che trasportano merci che abbiano destinazione oppure origine di carico e scarico nel territorio comunale. Le zone interessate, lungo la Statale 28 del Colle di Nava, sono quelle di Pornassio e delle frazioni Case Rosse e Case di Nava. La decisione del Comune è stata presa considerato il forte incremento del traffico pesante, che utilizza la Statale 28 invece dell’autostrada. Un flusso che ha generato spesso incidenti o, nel migliore dei casi, code e ingorghi. A inizio agosto in Prefettura a Imperia si era svolta una riunione su questo tema, alla presenza dei vertici delle Forze dell’ordine e di Anas. Come detto, l’ordinanza sarà in vigore in via sperimentale fino al 31 ottobre.
Colle di Nava vietato ai Tir
La decisione è stata presa: «Trattandosi di arteria stradale di collegamento tra due Regioni confinanti, la Liguria ed il Piemonte – si legge nelle motivazioni dell’ordinanza –, dove il traffico è fortemente condizionato dal transito di veicoli pesanti, ossia, autotreni ed autoarticolati, in aumento a causa del passaggio di complessi di nazionalità straniera, che in luogo all'A10, da qualche tempo cantierizzata in più punti, privilegiano raggiungere il Piemonte, ovvero altre Regioni limitrofe, percorrendo la SS28; considerate le dimensioni di sagoma di tali veicoli, che impegnando strettoie, curve e tornanti, caratteristici di tale porzione di territorio, di fatto invadono sempre l'opposto senso di marcia, creando pericolo e intralcio agli utenti della strada nonché ai pedoni; evidenziato il fatto che, in molteplici occasioni, detti mezzi industriali, incrociandosi nelle curve a stretto raggio e nei tornanti, sono incorsi in incidenti stradali, incastrandosi tra di loro e provocando quindi l'intervento delle Forze dell'ordine deputate al soccorso e dei VV.FF, con tempistiche assai lunghe per il ripristino della viabilità, con pregiudizio dell'incolumità dei pedoni e dei conducenti dei veicoli».
Confartigianato Cuneo: «Potrebbe bastare un senso unico alternato». E intanto prepara ricorso al Tar
«Una decisione scellerata che, pur partendo da presupposti di sicurezza più che condivisibili, cade come una scure sulla mobilità già precaria del nostro territorio, recidendo di fatto gli ultimi “deboli” collegamenti con la Liguria, la Costa Azzurra e i territori limitrofi». Esprime forte sconcerto Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, di fronte all’ordinanza del sindaco di Pornassio. «Questo è il risultato di una mancata programmazione infrastrutturale degli ultimi vent’anni sul nostro territorio – prosegue Crosetto –. Non si possono continuare a procrastinare i problemi, né lasciare che la lentissima macchina burocratica freni ogni possibile intervento. La Granda da tempo immemorabile lamenta una grave carenza di collegamenti, eppure sembra quasi che l’unica soluzione finora trovata stia esclusivamente nell’eroica sopportazione e buona volontà dei nostri imprenditori. Ma, come si sa, la pazienza ha un limite e credo che a questo punto la situazione stia diventando davvero intollerabile».
«Che le difficoltà di collegamento della provincia di Cuneo con il “resto del mondo” fossero un fatto arci noto, non vi sono dubbi. Ma ora la problematica sta assumendo contorni davvero insostenibili – dicono da Confartigianato –. E soprattutto per la sistemazione di alcune arterie i tempi si stanno rivelando alquanto incerti con pesanti danni organizzativi ed economici per il mondo produttivo. Dal Tenda bis, sul quale si ipotizza un’apertura nell’estate 2024, con tante incertezze, al Colle della Maddalena che continua ad alternare aperture e chiusure, ad un’autostrada, l’A6 Torino-Savona, brulicante di cantieri infiniti, la Cuneo-Asti che sembra vedere sempre lontana la sua conclusione, al progetto finora sempre e soltanto annunciato del traforo di Armo-Cantarana proprio per decongestionare la Statale 28, fino al Monte Bianco con chiusure notturne e limitazioni al traffico».
«Siamo stanchi di sentire tanti enunciati e promesse – sottolinea Claudio Berardo, rappresentante degli Autotrasportatori di Confartigianato Cuneo –, mentre il peggioramento della viabilità del nostro territorio sta generando decisioni assolutamente inaccettabili come questa. Non si risolvono queste problematiche con un semplice divieto di transito che va a penalizzare fortemente il mondo dell’autotrasporto».
«In queste ore – aggiunge ancora Crosetto – attraverso il nostro Sistema Confederale Piemontese, stiamo predisponendo un ricorso al TAR contro tale ordinanza, in quanto la riteniamo fortemente lesiva nei confronti delle nostre imprese associate. Stiamo inoltre dialogando con i colleghi delle altre Associazioni di categoria, per mettere in campo azioni condivise non soltanto contro l’ordinanza di Pornassio, ma alla creazione di un fronte comune a sostegno di una viabilità più efficiente che possa rispondere in modo adeguato alle nostre realtà imprenditoriali. Intanto, in via preliminare, insieme alle associazioni di autotrasporto FAI e ASTRA, abbiamo già predisposto una lettera che è stata inviata al prefetto di Cuneo, nella quale si richiede l’avvio urgente di un tavolo di lavoro tra Amministrazioni e Associazioni di categoria per valutare insieme eventuali provvedimenti temporanei meno lesivi dei diritti di parte dell’utenza stradale, quali ad esempio l’instaurazione di un senso unico alternato regolato da semaforo».
Bove (Lega): «Si torni a discutere dell'Armo-Cantarana»
Giorgio Bove, segretario Lega di Ceva e Valle Tanaro: «Alla luce della decisione del sindaco di Pornassio, che a mio parere crea un grande problema all’economia cuneese, credo sia tempo di tornare a discutere il progetto Armo-Cantarana, con buona pace dei sindaci liguri che non lo vogliono, e che invece sarebbe indispensabile per l’economia del basso Piemonte e della provincia. Ovviamente collegato agli altri importanti interventi sulla Statale 28 del Colle di Nava, di cui da troppi anni si parla ma nulla si è ancora fatto».
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