Con il “Trimestre antinflazione" il carrello della spesa sarà davvero più leggero? È questa una delle domande chiave che i consumatori si pongono all'indomani del varo di un patto che, nelle intenzioni del Governo, avrà lo scopo di abbattere i costi per le famiglie italiane.
IL PATTO
Si tratta di un protocollo d’intesa, firmato dal Governo e dalle Associazioni della distribuzione e del commercio. Il patto, nelle intenzioni del Governo, ha l’obiettivo di ridurre il tasso di inflazione che oggi grava sul carrello della spesa: fino al 31 dicembre i punti vendita aderenti proporranno a prezzi calmierati una gamma di prodotti di prima necessità, alimentari e non, per l’infanzia e di largo consumo. Un “paniere tricolore”, ma definito dalle singole aziende in base alle diverse strategie di mercato, attraverso iniziative come prezzi bloccati o sconti, nella maggioranza sui prodotti a marchio del distributore. «Credo sinceramente che questa operazione vada al di là del valore economico che ha – ha dichiarato la premier Giorgia Meloni – . Credo sia un bel messaggio che diamo alla Nazione e ai cittadini italiani sulla capacità che l’Italia ha ancora, nei momenti di difficoltà, di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi».
GLI SCONTI
Secondo quanto previsto dal patto, fino al 31 dicembre 2023 una serie di prodotti compariranno sugli scaffali con sconti decisi dagli aderenti. Il “Sole 24 ore” riporta che il cosiddetto “trimestre anti inflazione” potrebbe aiutare le famiglie a risparmiare tra i cento e i 150 euro. Ma i dubbi sono tanti, vista la portata della scontistica. Ricordiamo, infatti, che, a causa dei recenti aumenti dei prezzi, le famiglie italiane sborsano in media 400 euro in più per fare la spesa rispetto agli anni passati.
CHI HA ADERITO
All’iniziativa hanno aderito unitariamente tutte le Associazioni della distribuzione moderna, del commercio tradizionale, esercenti e cooperative, settore farmaceutico e parafarmaceutico (Federdistribuzione, Ancd - Conad, Ancc - Coop, Confcommercio, Fiesa - Confesercenti, Confcooperative - consumo e utenza, Confimprese, Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Federfardis, Mnlf, Culpi, Fnpi, Unaftisp). Il patto ha inoltre registrato la condivisione delle principali Associazioni del mondo dell’industria alimentare e non (Federalimentare, Centromarca, IBC, Union alimentari Confapi, Unionfood, Assogiocattoli, Confimi industria), dell’artigianato (Cna, Confartigianato, Casartigiani), cooperative (Legacoop agroalimentare, Confcooperative -Fedagripesca) e mondo dell’agricoltura (Coldiretti, Confagricoltura, Filiera Italia, Copagri, CIA). Oltre al sostegno delle grandi catene di supermercati, un ruolo fondamentale nel funzionamento del patto anti-inflazione sarà giocato dai produttori. Al momento, i marchi Barilla, Lavazza, Mutti, Nestlé e Ferrero hanno aderito al taglio dei prezzi.
Elenco ufficiale, in aggiornamento, dei supermercati e farmacie che hanno aderito nel Monregalese e nel Cebano
SUPERMERCATI
Beinette: Prestofresco
Carrù: Dipiù Maxi, Mercatò local
Ceva: Conad, Nercatò local
Dogliani: Gulliver, Mercatò
Frabosa Sottana: Crai Essedue (Prato Nevoso), Mondolè Market (Artesina)
Lesegno: Crai
Mondovì: Arcaplanet, Dipiù, Ipercoop (Mondovicino), LIDL, Mercatò, Mercatò local, NaturaSì, Prestofresco,
Morozzo: Despar Express
Peveragno: Despar, Mercatò local
San Michele Mondovì: Eurospar La Bicocca
Vicoforte: Despar express Il Giglio
Villanova Mondovì: Dipiù, Mercatò
FARMACIE
Benevagienna: Indemini
Carrù: Manassero, Andreis
Ceva: Centrale
Farigliano: Giraudi
Frabosa Sottana: Denina
Mondovì: Gasco, Porta di Breo
Monesiglio: Ghirò
Morozzo: Mana
Murazzano: Bernardi
Ormea: San Martino
Peveragno: Nikites
Rocca de’ Baldi: Mana
San Michele Mondovì: Perotti
Vicoforte: farmacia del Santuario