Negozi che donano cibo alla mensa Caritas: ecco come funziona “Pane al pane”

Il direttore della Caritas Diocesana Marco Fulcheri parla del progetto "Pane al pane" e dell’introduzione dello “sconto” sulla parte variabile della TARI da parte del Comune di Mondovì alle attività commerciali ed artigianali, che donano le eccedenze alimentari a favore degli indigenti.

Da cosa muove l’impegno della Caritas per l’aiuto alimentare?

La Caritas diocesana, in Mondovì nel Centro di Ascolto della “Cittadella della carità” di Via Funicolare e attraverso le Caritas parrocchiali, constata da anni l’aumento crescente delle carenze alimentari di un sempre maggior numero di persone e di nuclei familiari.

Che cosa è “Pane al Pane”?

Il Progetto “Pane al Pane” decollò nel 2017 grazie al Bando della Fondazione CRC “SOS – Servizi Oltre il Sostegno”, ispirato alla Legge “Gadda” del 2016, che incentiva donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà per la limitazione degli sprechi. Da alcuni anni lo proseguiamo con le energie della Caritas stessa.  Si basa sulla raccolta organizzata e diffusa delle eccedenze alimentari, presso attività di produzione e commercializzazione di pane e di prodotti alimentari.

In pratica?

Dal martedì al sabato fra le 18.45 e le 19.30 con un automezzo idoneo al trasporto di alimenti, il primo dei quali fu donato proprio dalla Fondazione CRC, 2 Volontari dell’Associazione “Amici della Cittadella della Carità” passano presso i negozi aderenti di Mondovì per ritirare prodotti invenduti nella giornata. Gli alimenti, depositati nella Cittadella, il giorno dopo sono destinati alla Mensa serale ed all’Accoglienza programmata notturna, attive presso la Cittadella, e distribuiti a famiglie seguite dalle Caritas parrocchiali di Mondovì.

Chi sono i donatori e quanto “ricavate”?

Si tratta di negozi “di prossimità”, quali panetterie, gastronomie, pizzerie, bar, e laboratori alimentari. Nel 2018 erano 16 le Ditte aderenti, ed il ricavato superò i 10852 chilogrammi; via via, però, a causa dei crescenti costi di produzione, vi sono state defezioni, e si è registrata la comprensibile compressione dei volumi delle donazioni. Nel 2022 siamo scesi a 10 donatori e superammo di poco i 5 mila chilogrammi.

E allora?

Davanti alla chiusura di un esercizio molto generoso, capimmo di dover trovare rimedi. Consultammo le Caritas di altre Città, scoprendo che un incentivo alla raccolta era il riconoscimento di uno sgravio sulla TARI ai donatori. Abbiamo consultato i siti di vari Comuni, grandi o simili a Mondovì, alcuni anche a noi vicini, come Cuneo, Savigliano, Bra, traendo i provvedimenti, che stabilivano l’agevolazione. Quindi abbiamo chiesto un appuntamento al sindaco, anticipando come avremmo voluto si espletasse in concreto il partenariato, concesso dalla Città al Progetto dal 2017.

Qual’è è stata la reazione dell’Amministrazione Civica?

L’incontro ci fu concesso venerdì 17 marzo… intervennero vari assessori, tra i quali quelli al Bilancio, alle Politiche Sociali e vari Dirigenti e Funzionari. Immediatamente trovammo un ambiente molto interessato e favorevole. Di lì partì una serie di consultazioni tra noi e gli uffici competenti. Mano a mano fummo informati dei passi in avanti verso la definizione della disciplina, la stesura dell’Accordo tra Caritas e “Amici della Cittadella della Carità” con il Comune, e per il riconoscimento del “premio 2022” agli esercizi donatori, che avevamo proposto come riconoscimento ai negozi di “buona volontà”. Leggemmo gli interventi propedeutici sul Bilancio del Comune. Arrivò la Deliberazione 155 del 5 agosto, che mise nero su bianco, quanto da noi chiesto, stabilendo lo sconto sulla parte variabile della TARI per chi supera i 25 chilogrammi di donazioni, partendo dal 5% ed arrivando sono al 25%. Firmato l’Accordo con il Comune, che vale sino al 2025, adesso stiamo aiutando gli esercenti a compilare la domanda per il 2022, da depositare entro il 31 ottobre.

“Pane al Pane” è l’unica iniziativa, che vi procura alimenti?

Essa si inserisce tra altri nostri Progetti, che vedono protagonisti 1. la Grande Distribuzione, quali le raccolte quotidiane “Buon fine” con IperCoop, LIDL, ALDI “Spesa sospesa” con IperCoop; le 2 giornate annuali “Dona la Spesa” con IperCoop; 2. la collaborazione con il Banco Alimentare, nella cui filiale di Fossano andiamo a ritirare 1 volta al mese i prodotti del Fondo Europeo; 3. il ritiro dei pasti non consumati, nell’ambito del Progetto “Buon Samaritano”, presso la Mensa dei dipendenti dell’Ospedale e presso la CAMST derivanti dalle Mense Scolastiche cittadine; 4. donazioni periodiche o occasionali di Ditte ed Associazioni. Quanto ricaviamo da “Pane al Pane” è uno spicchio delle migliaia di chilogrammi di cibo, che riceviamo e distribuiamo nell’anno, ma…

Ma perché tenete così tanto a “Pane al Pane”?

E’ significativo perché vede i negozi “di vicinato”, e quindi le tante persone, che vi lavorano, impegnate a donare, tanti nostri Volontari, che offrono ogni giorno 1 ora di tempo e di perizia nel recupero delle derrate. Lo riteniamo utile per le valenze sociale, ambientale, economica ed educativa/etica, perché adesso consolida un ponte a più campante tra Caritas, Amministrazione Civica, cittadini, artigiani e commercianti, volontariato per dare sostegno a chi è nel bisogno. “Pane al Pane” è una testimonianza importante e concreta della generosità dei Monregalesi.

E adesso come pensate di mettere a frutto la “concessione” del Comune?

Al momento sono già 2 le reclute, entrate nel “circuito” degli esercizi. Pensiamo di “fidelizzare” gli attuali partecipanti, con una vetrofania, offerta dal Comune, che li indica come donatori; quindi di cercare contatti con le Associazioni dei commercianti e degli artigiani dei settori interessati per diffondere la novità.

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