Sabato 21 ottobre il borgo di Valcasotto ha ricordato un’importante tappa della sua secolare storia, riproponendo un prestigioso convegno a 80 anni da quello che vide coinvolti i più importanti rappresentanti della Resistenza nord-occidentale. Nello stesso luogo, l’allora Trattoria “Croce Rossa” oggi sede delle stagionature di Beppino Occelli, si incontrarono le diverse anime partigiane di Piemonte e Liguria per dialogare su forme di collaborazione, strategie e finalità politiche con cui indirizzare la Lotta per la Liberazione. In quelle sale erano presenti le più rilevanti personalità di allora, siano sufficienti tra gli altri Duccio Galimberti, Antonino Repaci, Cristoforo Astengo, il colonnello Rossi, l’avv. Verzone, il prof. Rotta, Giorgio Bocca, il generale Perotti, i carabinieri Gaglietto e Franco, Folco Lulli, Giuseppe Galliano e Tancredi Galimberti. Per questo, come sottolineato dal prof. Gigi Garelli nel suo intervento, è possibile parlare di una “costituente partigiana” che ha portato, pur tra qualche contrasto, all’avvicinamento delle diverse bande e alla suddivisione del territorio d’intervento. Oggi come allora la sala era gremita e ha saputo accogliere numerose autorità insieme ai rappresentanti di differenti enti e associazioni.
L’incontro, aperto dall’inno d’Italia intonato dal vicepresidente ANPI Mondovì Melchiorre Veglia e dal giornalista e presidente dall’associazione Amici di Valcasotto che ha promosso l’incontro insieme all’ANPI di Mondovì e alla onlus Cordero Lanza di Montezemolo, ha infatti visto la partecipazione del presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo, del sindaco di Cuneo Patrizia Manassero, del primo cittadino di Pamparato Franco Borgna e di Ughetta Biancotto (presidente ANPI Cuneo), Daniele La Corte (coordinatore del Comitato scientifico dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Imperia), Ugo Mela (presidente ANPI Imperia), Luciano Bellunato (ANPI Alba, Bra, Langhe e Roero), Silvia Parodi (presidente ANPI Albissola Superiore), Massimo Sprio (assessore Albissola Superiore) oltre i rappresentanti di ANED di Savona e Imperia, Ass. RoadeRiccio, Ass. Carabinieri in congedo, Carabinieri stazione di Roburent, Comuni di Garessio, Montaldo M.vì e Ormea. «Ringrazio innanzitutto il prof. Stefano Casarino e Romolo Garavagno, senza i quali sarebbe stato impossibile realizzare un evento di questa portata - le parole del presidente Amici di Valcasotto Alessandro Briatore -. Grazie a tutte le sezioni ANPI presenti, a Casa Galimberti, all’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea di Cuneo e a quello di Imperia, a Beppino Occelli per essere intervenuto e averci concesso questa magnifica sala dal profondo valore storico. Locali in cui, all’epoca dei fatti, lavoravano Antonio Roà con la moglie Letizia Pezza e la figlia Elsa (mia nonna) che allora aveva 22 anni e ha vissuto e raccontato da vicino quei giorni diventati tragici con la Battaglia di Valcasotto del marzo 1944 collaborando alla stesura degli appunti del parroco don Emidio Ferraris». Il ringraziamento è poi andato al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte per il fondamentale sostegno; alla Provincia di Cuneo, alla Città di Cuneo, alla Città di Mondovì, al Comune di Pamparato per non aver esitato nemmeno un secondo a concedere il loro patrocinio all’iniziativa; alla Banca Alpi Marittime per il contributo. La parola è quindi passata al prof. Casarino che, nell’introdurre gli interventi dei relatori, ha voluto sottolineare l’importanza del “ricordo” e della memoria senza la quale la società può diventare vittima di un decadimento morale e di una manipolazione.
«La stessa importanza del “celebrare”, da intendere non solo con valore commemorativo ma col significato di “ritornare spesso” su un momento “stra-ordinario” della nostra storia diventata repubblicana - ha dichiarato -. Quegli uomini furono “martiri” nel senso di “testimoni” della Resistenza: attivi, forti, energici protagonisti della Liberazione dall’occupazione tedesca e dalla dittatura ventennale. Libertà di cui dobbiamo essere consapevoli e gelosi custodi, perché ci consente di organizzare momenti come questo e soprattutto contrasta possibili, anche inconsapevoli, degenerazioni». Al tavolo dei relatori si sono quindi succeduti il prof. Gigi Garelli (direttore dell’Istituto storico della Resistenza di Cuneo) con l’intervento “80 anni fa il Convegno di Valcasotto: la Resistenza c’è, e prova a marciare unita” e il prof. Giuseppe Milazzo (ANPI Savona) che ha parlato de “La lotta antifascista e il sacrificio di Cristoforo Astengo”. Astengo, eroe di guerra decorato due volte durante il primo conflitto mondiale, morì proprio di ritorno dal convegno di Valcasotto, tratto in arresto dai fascisti e poi fucilato. Milazzo ne ha ripercorso la storia rimarcando l’influenza che ebbe sul pensiero e le azioni dell’amico Alessandro “Sandro” Pertini, successivamente divenuto uno del più amati presidenti della Repubblica Italiana. In quel vertice, come ricordato da Garelli, Galiberti precisò che apartiticità non sarebbe coinciso con apoliticità, altri pur senza volerlo eroicizzare videro nel convegno un punto nodale di chiarimento attraverso il quale si passò da un atteggiamento maggiormente “colpista” a uno più controllato e lungimirante. Al termine dell’incontro gli ospiti si sono spostati dapprima alla Locanda del Mulino per il pranzo preparato dalla chef Alessandra Ingenetti e successivamente presso il vicino Castello di Casotto per la visita alle sue stanze. Lorenzo Chiarlone ha offerto a tutti i partecipanti una copia dei volumi “...e il sangue dei vincitori” e “noi del 1° Gruppo Divisioni Alpine”.