Una vita talmente ricca di eventi, di storie, di incontri da sembrare un romanzo: e infatti su Piero Tassone si sono scritti libri, girati documentari. Originario di Miroglio a Frabosa Sottana dove è nato nel 1923, se n’è andato ieri, giovedì 26 ottobre, alle soglie dei suoi cento anni (li avrebbe compiuti tra poche settimane). Quasi un secolo di vita, nel corso del quale è stato testimone e in molti tratti protagonista della storia italiana e delle nostre valli. Tassone è stato personaggio televisivo, a quel “Lascia o raddoppia” dove seppe portarsi a casa, con cultura e fortuna, una bella somma di denaro. Ha vissuto in prima persona la nascita e lo sviluppo della stazione sciistica di Artesina (proprio con lui l’ingegner Ugo Modena fece il primo sopralluogo sulla conca della Turra) e si è confrontato sugli sci con alcuni dei massimi personaggi del jet set italiano del dopoguerra. Qualche nome tra i tanti: Mike Bongiorno, Gianni Agnelli, Bernardo d’Olanda, Vittorio Gassman, Renato Rascel, Ugo Tognazzi. Naturalmente, altri grandi sciatori, stelle della Nazionale di un'altra epoca: Eugenio Bonicco, Zeno Colò, Celina Seghi, Eugenio Monti, Toni Sailer. Da diversi anni abitava ad Antey Saint Andrè, in Valle d’Aosta. La vita contadina della sua infanzia e adolescenza, trascorsa a Miroglio, l’aveva rievocata in prima persona partecipando come attore al documentario di Sandro Gastinelli “Parla de Kyè” dove oltre alla caratteristica parlata occitana, si metteva in scena la fienagione di un tempo, con Tassone e alcuni paesani a dare dimostrazioni pratiche di lavoro, dalla costruzione dei covoni alla discesa a valle con le slitte. E poi “Mari monti e… gettoni d’oro” sempre di Gastinelli, in cui però stavolta è protagonista. Il film ripercorre la sua vita: tra le pagine più buie l'internamento in Germania. Dopo l'8 settembre, Piero soldato dell'esercito italiano, viene internato a Rheinfelden. Dopo la liberazione, torna a Frabosa, in un'Italia tutta da ricostruire. Dopo la fortunata partecipazione a ”Lascia o raddoppia” nel 1957 Tassone trovò lavoro a Cervinia. Da diversi anni viveva in Valle D'Aosta, ma non aveva mai reciso il legame con Frabosa, restando sempre informato sulle iniziative. Nel 2021 aveva simpaticamente partecipato al concorso "Dardanello Giovani" con un video in cui, ancora una volta, aveva raccontato la sua grande passione per lo sci. Le valli monregalesi perdono uno dei loro personaggi più iconici, una memoria storica che ha vissuto le pagine più buie del novecento, ma anche la rinascita e l'ascesa del turismo invernale e dello sci.
Lascia le figlie Laura e Tiziana, i funerali saranno celebrati a Antey Saint André sabato 28 ottobre alle ore 15
Il servizio della testata regionale valdostana della Rai dedicato a Piero Tassone