Il “Comitato del no”: «Mancanze e incoerenze nel progetto. Confidiamo nel blocco»

Il commento, a margine della Conferenza dei servizi: «Numerosi aspetti da chiarire e approfondire. L'avvocato del Comune ritiene il deposito incompatibile con le norme del sito»

A margine della Conferenza dei servizi tenutasi questa mattina (21 novembre) nel palazzo della Provincia a Cuneo, il Comitato "Clavesana dice no allo stoccaggio di rifiuti pericolosi" ci ha fatto pervenire il commento che segue, a firma dei rappresentanti Livio Ballauri, Giovanni Bracco ed Alessia Revelli.

"In data odierna, il Comitato Clavesana dice no allo stoccaggio di rifiuti pericolosi ha partecipato alla Conferenza dei servizi, in qualità di uditore, indetta per esaminare il progetto presentato dalla ditta Cement srl alla Provincia di Cuneo sul territorio di Clavesana – scrivono dal Comitato –. Gli enti chiamati in causa, compresa la ditta proponente, avevano la possibilità di partecipare in presenza oppure tramite collegamento video. Ha aperto la conferenza il dirigente dott. Luciano Fantino nella sala Giolitti, sede del Consiglio provinciale, in corso Nizza 9 a Cuneo. In prima battuta, il responsabile ha introdotto la Conferenza leggendo sinteticamente le osservazioni pervenute in merito all’opposizione al progetto. In seguito, ha lasciato la parola ai vari responsabili degli uffici principali quali rifiuti, emissioni in atmosfera, viabilità per poi passare al parere della Soprintendenza, dell’Arpa, dell’Asl e poi finire con i pareri del Comune di Clavesana e di Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi. Tutti gli enti hanno segnalato mancanze, incoerenze e numerose richieste di integrazioni per chiarire aspetti da approfondire oppure contraddittori. Il Comune, oltre alla richiesta integrazioni per la pratica di permesso di costruire, ha messo in evidenza un
aspetto fondamentale: l’avvocato Pafundi, incaricato dal Comune di Clavesana, dall’interpretazione del piano regolatore e del regolamento del PIP, ritiene il progetto incompatibile con le norme del sito. In conclusone, la ditta avrà tempo 10 giorni dalla nota informativa inviata dalla Provincia di Cuneo a formulare le sue controdeduzioni legali per la verifica della compatibilità delle norme di piano regolatore. Sarà poi la Provincia di Cuneo a stabilire, sulla base dei due pareri legali, se l’iter autorizzativo possa procedere o meno.
Nel caso in cui si ritenesse giusto procedere verranno richieste tutte le integrazioni dei vari enti e sarà indetta una nuova Conferenza, dopo che il proponente avrà depositato tale documentazione mancante nei tempi stabiliti. Confidiamo nel buon esito di questa valutazione, che blocchi il progetto al fine di mantenere l’integrità e l’equilibrio del nostro territorio".

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