Chiusa al traffico ormai quasi 40 anni fa (era il 1º gennaio 1986), la linea ferroviaria Mondovì-Bastia per moltissimi anni ha svolto un ruolo di collegamento cruciale, innanzitutto tra la campagna e la città, ma non solo. La stazione di Bastia, un grande caseggiato su due piani lungo 40 metri ora in stato d’abbandono, in oltre un secolo di storia è stata fondamentale anche per collegare l’Albese e il Braidese con il Cebano, posta com’era al crocevia proprio tra la linea Bra-Ceva e, appunto, la Mondovì-Bastia. Snodo chiave, lungo il corso del Novecento, sia per chi voleva raggiungere la Liguria e il mare (via Savona) sia per chi, viceversa, doveva recarsi a Torino o verso le montagne del Cuneese, la struttura è dismessa da 1994, quando la terribile alluvione del Tanaro ha causato il crollo del ponte di collegamento tra Bastia e la stazione di Niella Tanaro e di numerose altre infrastrutture. In questo particolare contesto, si inserisce la volontà dell’Amministrazione comunale di Bastia di recuperare innanzitutto il vecchio fabbricato, un immobile di pregio anche se ormai gravemente compromesso, di proprietà di Rfi, che potrebbe essere recuperato e riutilizzato, dando vita a molteplici progetti rivolti alla comunità. In secondo luogo, ormai da oltre un anno, l’Amministrazione comunale ha avviato i contatti con Fondazione Fs, l’Ente delle Ferrovie che si occupa del recupero di ferrovie dismesse in tutta Italia. Il sindaco Francesco Rocca e i suoi collaboratori ritengono infatti che il ripristino e un’ipotetica riapertura, come ferrovia storica, della linea Mondovì-Bastia (sul modello della Ceva-Ormea) potrebbero infatti rappresentare un ottimo volàno anche dal punto di vista turistico, per l’intero territorio.
In esposizione un modellino della stazione di Bastia e le storiche “littorine” marroni
A questo proposito, il Comune di Bastia organizza la presentazione del libro di Aldo Riccardi “Binari tra le valli dell’Ellero e del Tanaro”, sabato 2 dicembre alle ore 10 nel salone della Casa protetta, in via Galliano 1. Una ventina di pagine del volume è espressamente dedicata, con racconti e fotografie d’epoca, proprio alla stazione di Bastia e alla linea ferroviaria verso Mondovì. Dopo i saluti del sindaco Francesco Rocca, intervengono il vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Graglia, il consigliere regionale Paolo Bongioanni e il consigliere provinciale Pietro Danna. L’autore, Aldo Riccardi, dialogherà con Gianni Rinaudo. Durante l’evento vengono esposti in sala un modellino della stazione di Bastia e la riproduzione di un breve tratto ferroviario, con le storiche “littorine” marroni, le “ALn 772” alimentate a gasolio, un vero prodigio della tecnica per l’epoca (potevano raggiungere i 130 km/h), che viaggiarono sui binari della zona tra gli anni ’50 e gli anni ’80. L’allestimento è realizzato da Aldo Clerico.