Alla tradizionale cena sociale della Pam Mondovì-Chiusa Pesio di domenica 3 dicembre, la società biancoblu ha premiato i suoi atleti più meritevoli. Menzione speciale per l’eterno Bruno Sarale, terzo in questa stagione ai Campionati Master indoor di Ancona sui 3mila metri, secondo individuale e primo di squadra ai Campionati europei Master di Pescara nella gara cross di 6 km nonché campione provinciale sul miglio. Sono stati in tutto nove i campioni provinciali in questa stagione: Elisa Naletto, Silvio Paluzzi (che ha vinto la speciale classifica del “campionato societario”), Claudio Blangetti, Roberto Persenda, Giuseppe Pellegrino, Gianmarco Clerico, Carlo Mauro e Ilario Magliano. Da citare anche lo strepitoso secondo posto all’ultra Trail del Moscato da parte di Marco Lotti e il 41° piazzamento di Roberto Camperi nel durissimo Tor des Geants.
«La Pam conta oggi 123 atleti: 82 uomini e 41 donne», ha spiegato il presidente Valerio Dotto in apertura. «Siamo tra le società più partecipi all’attività sportiva di tutta la provincia e questo è attestato non solo dai numeri di iscritti alle varie competizioni, ma anche dalle classifiche provinciali nelle varie categorie. In questa stagione i nostri atleti hanno partecipato alle più svariate competizioni: su pista, strada o sterrato. Tutto ciò avviene sistematicamente ogni anno, da quasi quarant’anni.
La storia
Era il 5 gennaio del 1984 quando nasceva a Mondovì la Pam. Fondata da un gruppo di amici con l’intento di radunare attorno a sé, coloro che nutrivano la stessa passione per la corsa: Giovanni Balsano, Luigi Caldano, Gianni Ferrero, Roberto Masante, Silvia Mondino, Elio Sartorio e Stefano Voena. Venne eletto presidente Luigi Caldano che restò in carica fino al 2015, anno della sua scomparsa. Ciò che è stato creato da Luigi non è solamente legato alle prestazioni individuali o di squadra, ma è soprattutto dato dai rapporti che lui ha saputo creare con i suoi atleti, i loro familiari, con le varie società podistiche, il territorio locale e tutto il mondo sportivo che lo ha incontrato. «Luigi c'era sempre, in ogni manifestazione, dalle gare più blasonate alle corse nei luoghi più sperduti – ha ricordato Dotto –. Spesso era lo speaker, i vari organizzatori lo coinvolgevano e lo invitavano a commentare le gare, proprio per la sua conoscenza. Luigi era un punto di riferimento per ogni atleta, un "padre". La Pam era la sua famiglia. Insieme all’inseparabile Maria, ci ha cresciuti sportivamente attraverso la sua presenza, il suo interesse, il suo affetto. Eravamo tutti uguali davanti a lui: sapeva coccolare, viziare e anche sgridare i suoi figli acquisiti. Noi eravamo il suo orgoglio. Sapeva coinvolgerci, con il suo entusiasmo. Ci motivava nei momenti difficili. Sempre pronto alla battuta, a raccontare un aneddoto divertente. Mi ha lasciato una grande eredità e questa eredità si chiama Pam – ha aggiunto Dotto –. Oggi, con gli stessi valori, siamo qui per celebrare un altro anno. Non sono solo, ma accompagnato dai membri del direttivo: Giovanbattista Vinai, Roberto Persenda, Roberto Anselma, Massimo Rinero, Carlo Ellena, Elisa Naletto, Silvio Paluzzi, Claudio Liboà, Paolo Viale. Voglio che sappiate quanto io sia riconoscente a tutti quanti i compagni della grande famiglia Pam. Ognuno di voi ha il potere di farmi sentire bene in questo ruolo di presidente che per certi versi ho sempre faticato ad accettare».