In Consiglio lungo dibattito sul Polo scolastico. Gavotto entra in assemblea da “indipendente”

Nel tardo pomeriggio di martedì 6 febbraio il Consiglio si è riunito per sancire il nuovo passo dell’Amministrazione di Paolo Renaudi, dopo il rimpasto di Giunta conseguente alle dimissioni di Tiziana Viale, ex assessore al bilancio. Delega cardine, che il sindaco ha avocato a sé stesso, mentre le deleghe sono state redistribuite tra tutti gli assessori. Il posto vacante è stato occupato da Silvia Giordano, con delega alle politiche giovanili, sport e tempo libero, turismo e pari opportunità. In Consiglio entra invece la prima dei non eletti all’epoca nella lista di “Idee insieme per Peveragno”, Gloria Gavotto. L’ingresso è sicuramente significativo dal punto di vista politico vista la dichiarazione di voto rilasciata non appena messo piede in assemblea. «Ho lasciato un anno e mezzo fa il gruppo “Idee insieme per Peveragno” per un inconciliabile diversità di vedute – ha dichiarato – nel momento in cui mi è stata comunicata la mia notizia del mio ingresso in Consiglio ho espresso la volontà di creare un gruppo consiliare uni personale. Ho dovuto prendere atto che lo Statuto comunale non prevede questa possibilità. Comunico di essere indipendente». Insomma un secondo fronte di opposizione per Paolo Renaudi e la sua squadra, che conserva tuttavia una salda maggioranza e quindi i numeri per procedere, anche se il rapporto dei voti contrari si alza (potenzialmente) cinque a otto. L’intervento di Daniele Piacenza ha sottolineato l’opportunità di un’abolizione della norma dello statuto che richiederebbe almeno due consiglieri per innescare un gruppo consiliare, contraria alle linee guida del Ministero dell’Interno. L’assemblea è passata all’esame delle aliquote Irpef, che evidenziano un aumento. Sono stati modificati gli scaglioni, in base a quanto previsto dalla legge nazionale che prevede tre scaglioni in luogo di quattro (0,74 per i redditi fino a 28.000 euro, 0,76 da 28.000 a 50.000, lo 0,80 per i redditi oltre i 50.000). Adriano Renaudi con il suo gruppo ha espresso criticità: se è necessario l’adeguamento, infatti, «Lo scaglione minimo passa a 0,74 e grava sulle fasce più deboli, perché il reddito minimo è portato a 28.000 rispetto allo 0,72 precedente. Lo stesso Dup prevede più gettito. È un aumento di fatto di 83.000 euro rispetto all’anno precedente. Siamo contrari all’aumento». Si allinea su questa posizione anche il consigliere Gavotto, con 5 voti contrari dunque alla misura.

Ampio dibattito relativo al Polo scolastico

I successivi punti sono la nota di aggiornamento al Dup e il bilancio previsionale, oltre alla variante parziale necessaria a prevedere l'insediamento delle nuove scuole. I primi due sono i due punti rinviati alla precedente seduta, per via della contraddizione fatta rilevare da SiAmo Peveragno circa le cifre relative al polo scolastico. L’atteggiamento sulla correzione effettuata resta critico, con note sollevate da Adriano Renaudi a cui ha risposto il segretario comunale Musso. Stavolta il punto passa, ma innesca un lungo dibattito tra i consiglieri circa l’opportunità, o meno, di perseguire la realizzazione di un nuovo polo scolastico e il destino dell’attuale plesso. Un dibattito che, di fatto, si articola tra domande e risposte per la maggior parte della durata della seduta consiliare, distribuendosi anche sul punto relativo alla variante parziale al prgc senza soluzione di continuità. Con le voci di Adriano Renaudi, Daniele Piacenza, Pierangelo Mattalia e Riccardo Cisnetti a ribadire, affrontando il problema da diversi punti di vista, la loro contrarietà alla realizzazione del Polo scolastico. In estrema sintesi: la nuova costruzione rappresenta un consumo di suolo da evitare, è realizzata in una zona inadeguata a detta della minoranza, dati tempi e modi dell’erogazione dei finanziamenti da parte dello Stato il Comune si accolla un rischio importante, costretto ad anticipare cifre nell’ordine dei milioni di euro, con il rischio di non riuscire a reggere o di vincolare in modo eccessivo anche le Amministrazioni successive. La posizione dell’Amministrazione è netta: «Non c’è alternativa: per essere “finanziabile” un obiettivo serve una progettazione sul tavolo e la disponibilità dei terreni – precisa il sindaco Paolo Renaudi – implausibile pensare che si dovrebbe prima avere i soldi in mano per procedere. In tutti i bandi oggi funziona così, che si dica il contrario mi sorprende». In particolare, suscita lo sdegno di “Idee insieme di Peveragno” l’osservazione, sollevata dal gruppo “SiAmo Peveragno” che il progetto venga portato avanti per puro puntiglio. «Vorremmo rispetto: siamo teste pensanti e arriviamo in Consiglio al termine di discussioni interne al nostro gruppo – l’intervento di Marco Peirone e Flavio Battifollo – respingiamo questo atteggiamento nei nostri confronti e ribadiamo la nostra convinzione rispetto a quanto portato avanti dal gruppo».

Altro tema sviluppato parallelamente è la sicurezza delle attuali scuole: “SiAmo Peveragno” sintetizza così il proprio punto di vista: «Dobbiamo chiedere fondi per intervenire sulle scuole che abbiamo. Lasceremo dei bambini in una scuola di cui si è ripetutamente detto che non rispetti i requisiti di sicurezza ipotizzando di farne un’altra chissà quando. Ragioniamo su quello che abbiamo!». «Mi giunge voce che le prove di carico sono state fatte nelle vacanze di Natale – ha approfondito Mattalia – Dal 2017 ad oggi gli alunni e gli insegnanti hanno sempre frequentato l'istituto. Intanto non abbiamo fatto assolutamente nulla e discutiamo di questo progetto fumoso. Vorrei vedere le valutazioni economiche che hanno portato il gruppo a decidere di puntare sulla costruzione del polo nuovo rispetto all'intervento di ristrutturazione». «Circa la questione della palestra riprogettata ricordo che siamo andati in Regione a chiedere finanziamenti solo per questo e ci è stato negato – ha spiegato il sindaco Paolo Renaudi – la palestra è coeva agli altri edifici: o rifate tutti gli edifici o non possiamo darvi un finanziamento del genere». Sul tema ambientale e sull'opportunità della nuova realizzazione Paolo Renaudi ha precisato: «Abbiamo una serie di miglioramenti puntuali che miglioreranno la sicurezza del vecchio edificio, ma abbiamo verificato con più tecnici: con la nuova norma del 2019 è impossibile mettere in sicurezza la vecchia scuola a meglio di rifarla dalle fondamenta. Il bando che verrà fatto inoltre prevede nuovi edifici di classe Nzeb, in perfetta autosufficienza energetica, quindi anche dal punto di vista ambientale si faranno dei passi avanti». La votazione finale raccoglie l’astensione di Gloria Gavotto, quattro contrari e tutti gli altri favorevoli. La seduta si è conclusa con l'approvazione all'unanimità del regolamento relativo alle Unioni Civili, prima assente.

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