«Ricorreremo in tutte le sedi opportune e porteremo avanti le iniziative». Lo scontro è aperto, sull'appalto rifiuti per 85 Comuni del Monregalese e del Cebano, vinto da Proteo Ambiente impresa sociale. Stamattina, mercoledì 21 febbraio, sindacati e lavoratori hanno tenuto un presidio a Mondovì di fronte alla sede ACEM.
L'appalto riguarda la raccolta rifiuti di tutto il bacino del Consorzio ACEM tranne i Comuni di Mondovì e Ceva. I sindacati sono sul piede di guerra: «Perché Proteo ha applicato un contratto diverso – sostengono, a voce unica, le sigle FP Cgil, FIT-Cisl e Fiadel – rispetto a quanto era previsto anche nel capitolato, ovvero il contratto nazionale Fise-Assoambiente Servizi Ambientali. Ai lavoratori è stato offerto il contratto "cooperativo". Non capiamo perché altrove abbia applicato il CCNL nazionale mentre in questo caso ha cambiato le carte in tavola. Non ci stiamo». Una parte dei lavoratori hanno accettato le condizioni nuove, he hanno firmato: ma con riserva.
«Quella di Proteo Ambiente è una forzatura - scrivono i sindacati -: è stato disconosciuto il CCNL dei servizi ambientali, applicato ai lavoratori da decenni. È la prima volta che in un cambio appalto le lavoratrici e i lavoratori vengono privati del contratto ritenuto "leader" del settore. Riteniamo che questo sia un atteggiamento provocatorio e pericoloso, che va a intaccare il reddito dei lavoratori e delle loro famiglie essendo mediamente più basso del 25-30%». I sindacati avevano chiesto un incontro con ACEM, il Consorzio appaltante (l'appalto è già chiuso, è stato assegnato e firmato due settimane fa): ma il presidente Michele Odenato, oggi impossibilitato a essere presente, ha chiesto di far slittare l'incontro al 29 febbraio. «Abbiamo accettato - rispondono Francesco Tutone e Daniele Buso di FIT-Cisl, Gianfranco Gradaschi di Fiadel e Luca De Conti di FP Cgil -, ma la nostra protesta non si ferma qui».
La replica della Proteso Ambiente - LEGGI QUI: «Prendiamo atto del disappunto delle organizzazioni sindacali che riteniamo essere una questione meramente ideologica, che si limita al solo aspetto della rappresentanza sindacale e non può in alcun modo riferirsi a concrete rivendicazioni di tipo economico, visto che non solo sono state garantite le stesse condizioni retributive e normative precedenti per i lavoratori interessati dal passaggio e pertanto senza alcun peggioramento delle attuali situazioni contrattuali, ma è stato anche previsto, in favore di questi ultimi, il riconoscimento di una ulteriore premialità legata alle presenze ed alla partecipazione lavorativa dei dipendenti. Il passaggio di personale, che è stato effettuato ai sensi dell’art.57 del D.Lgs. 36/2023 (Codice dei contratti pubblici), rappresenta un livello normativo superiore rispetto alla norma riferita ad un contratto collettivo specifico alla quale invece fanno riferimento le OO.SS».
I sindacati però sostengono: «Questo contratto crea disparità fra i lavoratori: il CCNL esiste proprio allo scopo di dare a tutti le medesime tutele. E il medesimo problema potrebbe presentarsi fra qualche mese, quando andrà in gara di appalto il servizio per Mondovì». C'è anche un'altra contestazione: «Chi passerà al nuovo contratto, non avrà più le tutele e il sistema previdenziale del CCNL Fise-Assoambiente: cosa accadrà a questi lavoratori se, un domani, dovesse subentrare un nuovo soggetto che invece chiede il CCNL? Potrebbero essere tutti tagliati fuori».