Per non aver rispettato il divieto di caccia “in ore notturne o comunque oltre gli orari consentiti dal calendario venatorio” rischia ora una multa da 500 a 3 mila euro. È quanto contestano i Carabinieri forestali della Stazione di Mondovì al cacciatore che, lo scorso venerdì 23 febbraio, ha abbattuto una cinghiale femmina in località Revelli a Frabosa Soprana. I militari contestualmente avevano proceduto al sequestro amministrativo della carcassa, che era poi stata trasferita presso il Cup dell’Asl Cn1 a Boves. Lo stesso servizio veterinario dell’Asl Cn1 ha poi richiesto il dissequestro urgente in modo da procedere allo smaltimento, in accordo con la normativa vigente in considerazione della deperibilità del bene.
La norma a cui si fa riferimento per il divieto è la legge regionale del 19 giugno 2018 relativa alla “Tutela della fauna e gestione faunistico – venatoria”. Secondo il calendario vigente, l’esercizio venatorio è «vietato in tutto il territorio regionale nelle giornate di martedì e venerdì». La caccia è inoltre «consentita da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto» e, per quanto riguarda gli ungulati il termine è allungato «fino ad un’ora dopo il tramonto».