Con l’incontro di mercoledì 28 febbraio presso il Comune di Saliceto, organizzato dalla consigliera di zona della Provincia di Cuneo Annamaria Molinari, il caso del progetto di impianto eolico sulle alture del Monte Cerchio ha conquistato una nuova condizione: è diventato a tutti gli effetti un assalto che offende il territorio, unanimemente riconosciuto, che gli enti istituzionali che rappresentano i cittadini si sono convinti a contrastare. Un coro unanime di considerazioni e pareri contrari all’iniziativa, infatti, si è levato fra gli amministratori regionali, provinciali, delle comunità e delle municipalità che hanno riempito la sala, insieme ai rappresentanti delle associazioni locali e nazionali che già avevano posto l’accento sulla controversa questione.
L’avvocato Nadia Brignone di Cairo, che ha condotto un corposo studio sulla documentazione (invero confusa, con errori e incompleta) presentata al Ministero
dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Commissione Tecnica per la Valutazione di Impatto Ambientale, ha esposto con considerazioni chiare ed efficaci le prospettive che la realizzazione comporterebbe. Sette pale di considerevoli dimensioni, alte oltre 200 metri, che l’azienda Windtek di Torino vorrebbe collocare al confine fra la Liguria e il Piemonte, nei territori dei Comuni di Cairo, Cengio e Saliceto, non lontano dai ruderi del castello del Carretto. Consumo di suolo e sbancamento collinare, un cantiere di trenta mesi con incremento significativo del traffico pesante, creazione di strade, piazzole e opere accessorie su terreni calanchivi con rischio idrogeologico, distruzione permanente di ecosistemi. Per di più, con la certezza della carenza di venti adeguati: cosa che non consente nemmeno di cercare di comprendere, se non accettare o giustificare, sacrifici in nome della produzione energetica rinnovabile.
Un’aggressione che è destinata a stravolgere del tutto la percezione paesaggistica di
luoghi già da tempo apprezzati per la gradevolezza degli orizzonti e per un modello di sviluppo improntato alla qualità della vita a diretto contatto con l’ambiente naturale. In collegamento telefonico con la sala, con il preciso compito di affiancare le preoccupazioni dei residenti e di sostenere le iniziative che si vorranno adottare, lo stesso presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha definito con decisione l’approccio come «violenza territoriale».
Riuniti nel salone polifunzionale di Saliceto, si sono ritrovati rappresentanti piemontesi e liguri. Erano presenti il vicepresidente del Consiglio regionale subalpino Franco Graglia e il consigliere Matteo Gagliasso, il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo, la consigliera cuneese di zona Annamaria Molinari, i sindaci dei territori interessati in maniera rilevante e diretta dal posizionamento degli aerogeneratori, il padrone di casa Luciano Grignolo e i colleghi liguri Paolo Lambertini di Cairo e, con un ruolo duplice di primo cittadino e consigliere provinciale savonese, e Francesco Dotta di Cengio; oltre ad una ventina di amministrazioni comunali e alle unioni montane dell’Alta Langa e del Cebano.
Tutti si sono dichiarati contrari e sono stati invitati a sottoscrivere la segnalazione
all’autorità competente, che è stata predisposta per sollecitare un approfondimento delle incongruenze, delle informazioni non corrispondenti al vero e delle omissioni rilevate nel progetto Windtek.
Commentando le considerazioni espresse e i contenuti dell’incontro, anche i comitati
promotori delle associazioni locali e nazionali (complessivamente 28) hanno espresso cauto ottimismo e soddisfazione per le prese di posizione convinte raccolte intorno al tema. È in corso di creazione un coordinamento formale dei diversi sodalizi, che comprendono al loro interno consistenti competenze tecniche in materia legale, geologica, paesaggistica, culturale, ambientale, faunistica e naturalistica.
«Gestiamo insieme le iniziative di contrasto al parco eolico sul Monte Cerchio»
Incontro a Saliceto: gli Enti locali liguri e piemontesi d’accordo: nasce il coordinamento delle 28 Associazioni locali e nazionali contrarie al grande impianto