Sacha Chang era "incapace di intendere e di volere" al momento del duplice omicidio di Montaldo dello scorso 16 agosto. È questo l'esito della perizia psichiatrica redatta dai professionisti su incarico del giudice. Stamane, in Tribunale a Cuneo, si è svolta l'udienza di discussione dell'incidente probatorio, durante la quale il medico incaricato ha relazionato a proposito delle sua valutazione effettuata in questi mesi sul giovane olandese che all'indomani di Ferragosto uccise a coltellate il padre e l'amico di famiglia presso cui era ospitato. La difesa ha chiesto la scarcerazione e il ricollocamento presso un REM (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza), ovvero una struttura sanitaria di accoglienza per gli autori di reato affetti da disturbi e socialmente pericolosi. Su questo si dovrà esprimere il giudice.
Ad assistere Chang è al lavoro il legale di Mondovì Luca Borsarelli con il collega olandese Robert Malewicz, nominato dalla madre dell’indagato. Il 22enne olandese, detenuto da oltre sei mesi in carcere a Torino, era stato catturato, dopo giorni di “caccia” all’uomo, a seguito del duplice omicidio del papà Chain Fa Chang e dell’amico di famiglia Lambertus "Bert" Ter Horst che in quei giorni (a cavallo di Ferragosto) li aveva ospitati nella propria casa di vacanza a Montaldo M.vì.