Dici “8 Marzo”, e pensi a… a cosa? La domanda da cui partire, forse, è questa. Cosa significa, per le persone, “8 Marzo”? Il rispetto, la lotto per i diritti, o semplicemente un mazzolino di mimose? La “Giornata internazionale della Donna”, che molti (ed è evidente, anche dalle risposte) sintetizzano e forse banalizzano in “festa della donna”, è una data scelta a simbolo dopo la risoluzione ONU del 1977. Tanti credono si riferisca alla data di un tragico incendio in una fabbrica, in cui morirono centinaia di operaie, ma il dato storico è falso. Il significato della data – il concetto, potremmo dire – è però chiaro: una giornata per i diritti. Contro la disparità di genere, contro le disuguaglianze e le discriminazioni. Con un forte connotato sui temi del lavoro, della tutela, del salario. Ma invece, nella mentalità comune? Cosa è questo 8 Marzo? A cosa rimanda?
UN “ESPERIMENTO A SONDAGGIO”
Per quattro giorni, L’Unione Monregalese ha raccolto risposte on line (attraverso un form di Google) a una semplice domanda: «Quali sono le prime 3 parole che ti vengono in mente se ti diciamo: “8 Marzo, Giornata della donna”?». Il sondaggio è stato diffuso attraverso tutti i nostri canali social e ad alcuni contatti diretti, chiedendo di diffonderlo. Ci sono arrivate oltre 1.800 risposte da 600 utenti differenti. L’82,9% delle risposte arrivavano da donne e una risposta su quattro proveniva da una/un under-20. Abbiamo diviso le risposte in sotto-insiemi, per genere e per età, e le abbiamo inserite in alcune “wordcloud”: le “nuvole di parole”, rappresentazioni grafiche in cui le parole vengono scritte con caratteri tanto più grandi quanto più sono frequenti nell’insieme.
Il risultato finale è evidente. Forse stupisce, forse no: ma le parole più gettonate sono state “mimosa” e “rispetto”. Due concetti che per certi versi sono agli antipodi: da un lato il simbolo, anche in senso mediatico – e ampiamente commercializzato –, dall’altra un valore sociale. Di qua il significante, di là il significato. Con una predominanza del fiore giallo… che però, disaggregando, gli insiemi, mostra una disparità: la mimosa stravince fra le/gli under-20, se si sommano le due parole “mimosa” al singolare e “mimose” al plurale risulta di gran lunga il termine prevalente per la fascia giovanissima.
SOTTO INSIEMI
Nelle fasce over-20 invece accade al contrario: vince il “rispetto”, sia nei sottogruppi di genere che nel totale della fascia di età. Forse le generazioni più giovani non hanno ancora chiaro quale sia il peso della disuguaglianza di genere nel mondo “adulto”. O forse il fiore giallo, in quanto simbolo, aggrega: mentre i valori che stanno dietro a quel simbolo sono tanti (diritti, emancipazione, uguaglianza, parità, lotta…) e il numeri si disperdono. Nel risultato complessivo, infatti, la parola “mimosa/mimose” compare circa 150 volte su un totale di oltre 1800 parole.
Le 10 parole più riportate:
È interessante notare anche le differenze dei sotto-insiemi di genere. Al di sotto dei tre-quattro termini sempre prevalenti (oltre a “mimosa/mimose” e “rispetto”, troviamo “diritti” e un tautologico “donna”), l’insieme di genere femminile ha spinto termini quali “libertà”, “lotta” e “forza”. L’altro insieme, dopo “parità”, mette “festa” e “amore”. Curiosità: nei sotto-insiemi giovanili e in quello di genere non-femminile, emerge un lato… parentale della Giornata della donna: l’8 Marzo si associa anche alle parole “mamma” o “madre”.