Fondazione CRC, la sindaca di Cuneo: «Fermarsi alla giostra dei nomi non è serio»

Seconda nota pubblica da Cuneo sul tema della Fondazione CRC. Dopo l'ex sindaco di Cuneo (ed ex presidente della Provincia) Federico Borgna, oggi parla l'attuale sindaca cuneese Patrizia Manassero. E anche lei sembra voler gettare acqua sul fuoco, affermando: «Fermarsi alla giostra dei nomi non è serio». Non è comunque una novità: la "corsa" per la CRC è una partita politica di gigantesca importanza. E la stessa Manassero, a fine febbraio, in un'intervista a "La Stampa" di Cuneo confermava il nome di Borgna come "papabile" nel giro di accordi politici.

La nota della Manassero: «Nel percorso verso il rinnovo degli organi di governo di Fondazione Crc sono convinta ci si sia concentrati precipitosamente ed esclusivamente sui nomi, invece di partire dai contenuti e sviluppare una piattaforma che possa essere un contributo valoriale per il futuro quadriennio, basata essenzialmente su tre principi: autonomia della Fondazione, ascolto e collaborazione con il territorio e con tutti gli stakeholder, rafforzamento del ruolo del Centro Studi, come concordato nella riunione tra i sindaci dei comuni designanti organizzata dal presidente della Provincia Luca Robaldo. Ritengo pertanto utile e necessario evitare forzature o, peggio, strappi e sviluppare un confronto sulle linee programmatiche e sugli obiettivi che Fondazione deve perseguire, estendendolo anche alle categorie economiche che hanno parimenti un ruolo determinante nell'individuazione della futura governance di Fondazione CRC. I tempi verso la designazione sono stretti ma c'è ancora tutto lo spazio per dare corso ad un reale e sincero scambio di opinioni e ad una costruttiva discussione sul futuro della Fondazione prima del rinnovo del consiglio generale. Insomma, credo sia necessario alzare lo sguardo e investire sul futuro. Fermarsi alla giostra dei nomi, ai rapporti di forza, non è serio, non è opportuno e non è affatto utile alla comunità tutta».

LE DESIGNAZIONI LOCALI: MONDOVÌ E VILLANOVA
Il Consiglio generale CRC conta 20 nomi: di questi, cinque saranno espressione diretta di area monregalese. Due di queste nomine spettano al Comune di Mondovì. La scorsa settimana si è chiuso il bando per l’invio delle candidature e, a differenza di quanto fatto da altri sindaci, Robaldo ha scelto di rendere pubblici i nomi. Sono sette: Elena Merlatti, Elvio Chiecchio, Dario Borghese, Giovanni Censi, Maurizio Salvatico, Francesca Guarino ed Enrico Martinetti. I rumors indicano nei primi due i favoriti nella scelta del Comune che, ricordiamo, deve esprimere due nomi di generi differenti. Elvio Chiecchio, commerciante, già consigliere comunale, consigliere CRC fino al 2020 e oggi in CRC Innova, era uno dei consiglieri uscenti del primo mandato Genta che non era stato rinnovato e che potrebbe così tornare nel posto agognato. Ed Elena Merlatti, funzionario pubblico e già assessora col sindaco Viglione, secondo alcuni potrebbe anche essere la “quota rosa” nel futuro CdA.
Una seggiola spetta al Comune di Villanova. Anche il sindaco Roberto Murizasco ha fatto un bando per le candidature. Sono pervenute cinque candidature e, sempre stando alle voci, si dice che la scelta potrebbe cadere su Mirco Spinardi: consigliere uscente (uno dei pochi ri-nominabili), ex sindaco di Farigliano, viene indicato come uno dei nomi che metterebbero d’accordo tutti, dalle aree politiche al presidente uscente Raviola (ora in Compagnia Sanpaolo). Sia per Mondovì che per Villanova le nomine verranno ufficializzate entro il 23 marzo.

INDUSTRIA E SINDACATI
Poi ci sono due nomi “di categoria” che, per rotazione, devono essere di area monregalese-cebana. Uno verrà da Confindustria, che lo renderà noto il 22 o 23 marzo, a ridosso del termine. Il nome non potrà essere quello di Cristina Pilone, uscente (e ri-nominabile), per motivi di area di residenza. Il nome che circola è quello di Gianluigi Delforno, storico direttore delle “Acque San Bernardo” di Garessio. L’altra nomina spetta alle forze sindacali, Cgil, Cisl e Uil. Ma, a differenza degli altri, questa non sarà una nomina diretta: il nuovo Statuto della Fondazione prevede che i tre sindacati esprimano una terna, probabilmente un nome a testa, da cui la Commissione della Fondazione sceglierà chi può entrare. Una novità che non ha raccolto i favori delle forze che rappresentano i lavoratori: «Stiamo ancora ragionando rispetto alla consigliera di nostra pertinenza, obtorto collo rispetteremo la norma statutaria della Fondazione che è stata discutibilmente cambiata – afferma Enrico Solavagione, segretario Cisl Cuneo – che prevede un nominativo per ogni organizzazione ma alla quale la Cisl si atterrà. L’auspicio nostro è che rispetto alla presidenza si trovi un nome che unisca e che porti avanti l’ottimo lavoro fatto dalla Fondazione in questi anni. L’invito che faccio a Cgil e Uil è che un attimo dopo l’insediamento del nuovo Cda si lavori unitariamente per modificare una norma statutaria che lascia troppa arbitrarietà ad una delle parti».

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