Per don Michele Rossi, l’addio riconoscente per il suo servizio e la sua testimonianza

La messa esequiale a Trinità dove era nato, con la presenza del vescovo e di numerosi sacerdoti. 85enne, fu parroco a Morozzo e per 25 anni impegnato al Santuario di Vico

Con la chiesa parrocchiale pressochè gremita, e con la presenza di numerosi sacerdoti, a Trinità, sabato mattina, si è celebrata la messa esequiale, presieduta dal vescovo mons. Egidio Miragoli, per l’addio nel Signore morto e risorto, a don Michele Rossi, venuto a mancare 85enne, nel Soggiorno per anziani dello stesso paese ove era ospite da qualche tempo. Oltre ai trinitesi, hanno preso parte alla liturgia molti morozzesi, memori e grati del ministero da parroco a Morozzo ed a Consovero dal ’76 al ’97, nonchè amici del Santuario di Vicoforte ove lo stesso don Michele ha prestato un prezioso servizio qual prefetto di sacrestia per 25 anni, fino a pochi mesi fa.

Il vescovo nell’omelia ha ricordato i tratti biografici di don Michele, Rossi, nato a Trinità il 22 gennaio 1939, e ordinato sacerdote dal vescovo mons. Sebastiano Briacca il 29 giugno 1962con 62 anni di Messa. Fu vice parroco a Bene Vagienna dal 1963 al 1968 e poi a Roma, nella parrocchia dei Santi Patroni dal 1968 al 1976. Per 21 anni resse la parrocchia di Morozzo e quella di Consovero, dal 1976 al 1997. L’esito infelice di un intervento chirurgico alle corde vocali lo privò della voce: don Michele rinunciò al suo ufficio di parroco e affrontò con ammirevole pazienza una lunga riabilitazione, che gli permise di esprimersi pur tra molte difficoltà. Dovette rinunciare a presiedere la liturgia, ma non rinunciò alla Messa quotidiana, concelebrando umilmente. Nel 1998 fu nominato prefetto di sacrestia al Santuario di Vicoforte. Per 25 anni, fino al 2023, prestò il suo servizio in tante mansioni: all’altare, nell’ufficio di sacrestia, garantendo una presenza quotidiana, svolta in silenzio e nella preghiera alla Vergine Maria. E per don Michele alcune sottolineature, per la sua vita sacerdotale suddivisa in due prolungate stagioni, con lo spartiacque delle voce venuta a mancare. Ricordando il dono importante della parola in cui impegnarsi nel ministero, con gratitudine e determinazione, e poi ribadendo l’apprezzamento quotidiano per la salute che sostiene nel servzio al Signore ed ai fratelli. Infine lo sguardo riconoscente a come ha vissuto la sua menomazione lo stesso don Michele che non potendo più fare quanto avrebbe voluto, si è dedicato a spendersi in quel che era possibile mettere a servizio del Santuario, nella devozione mariana, nella preghiera prolungata, nell’ascolto accogliente delle persone, realizzando la parola delle bibliche “Lamentazioni”, là dove è detto di “aspettare nel silenzio la salvezza del Signore”.

(il testo integrale dell’omelia del vescovo sull’edizione cartacea di mercoledì 27 marzo de “L’Unione”)

Dal Santuario di Vico la preghiera ed il ricordo riconoscente per don Michele Rossi
Ai tanti devoti alla Madonna del Pilone, in Santuario a Vico, è ben presente il prezioso e diuturno servizio che don Michele Rossi ha reso nei decenni vissuti con dedizione delicata e premurosa, in Basilica, con una testimonianza cristallina, portata avanti nella discrezione. E per don Michele Rossi in Santuario si sono previsti due momenti di preghiera riconoscente: domenica 24 marzo alle 17,30 in Basilica, con il Rosario. Quindi la Messa di suffragio, sempre in Basilica, lunedì 1° aprile alle ore 18.

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