Nella Casa di accoglienza per i missionari, ad Alpignano, dell’Istituto Missioni Consolata, è mancato il 4 aprile p. Ezio Roattino, originario di Mondovì Piazza ove aveva frequentato le Magistrali per poi entrare nell’Istituto Missionario torinese. Aveva 87 anni di età, di cui 62 di Professione religiosa e 59 anni di Sacerdozio. Appena diplomato maestro elementare aveva anche insegnato per qualche tempo a Mombarcaro. Il suo decesso è annunciato sul manifesto mortuario dalla sorella Gabriella, dal nipote Fabio e dai parenti tutti. Il funerale lunedì 8 aprile alle 14,30 nella chiesa di Vicoforte San Grato. La salma poi sarà tumulata nel cimitero di Bagnasco.
Padre Ezio era originario dell’Istria da parte della mamma, mentre il padre veniva dalla Val Tanaro. Emise la sua professione religiosa con i Missionari della Consolata il 2 ottobre 1962 nella Certosa di Pesio, ed è stato ordinato sacerdote dal vescovo Maccari di Mondovì il 19 dicembre 1964. Era molto legato alla parrocchia della cattedrale, che visitava sempre al ritorno dal suo impegno missionario in America Latina. Contava molti amici nel Monregalese che seguivano, a distanza, il suo coraggioso lavoro da missionario in terre difficili, come in Colombia, a Toribio, contesto sfiorato dalla guerra civile. Aveva anche promosso iniziative, studi, testimonianze e documentazione sul patrimonio culturale dei nativi.
«Personalità forte, appassionata e compassionevole – ricorda padre Salvador Medina missionario della Consolata in Colombia –, tra le sue scelte solidali e missionarie ha cercato i poveri nelle favelas urbane del Brasile, come quella di Telégrafo di Rio de Janeiro, i contadini della regione del Magdalena Medio, in Colombia, gli indigeni del Nord del Cauca, sempre in Colombia, con i quali ha camminato per gran parte della sua vita. Uomo di fede, giovane e di bell'aspetto, capace di leggere la vita non come una catena di coincidenze ma di provvidenze che lui amava chiamare “dio-cidenze". Fiducioso come il padre Abramo, per l'immenso Brasile, poi a servizio in Italia come animatore e formatore missionario e alla fine il ritorno nel continente americano, questa volta in Colombia, come membro di una "équipe missionaria". Ezio ha saputo unire il suo impegno missionario con altri servizi all'Istituto della Consolata: è stato formatore di studenti di teologia a Londra, superiore della Regione Colombia-Ecuador e maestro dei Novizi a Buenos Aires in Argentina. Hai voluto chiamarti Ezio Guadalupe e con questo nome hai preso come maestra la Madonna che papa Giovanni Paolo II definì la “pedagoga del Vangelo pienamente inculturato nel mondo azteco”».
Ai famigliari vadano le condoglianze de “L’Unione Monregalese”.
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