Via Vasco, cosa succederà quando aprirà la “Madonnina”?

A Mondovì Piazza sta per esplodere un piccolo problema. Anzi: non tanto piccolo. È il problema di via Vasco: seicento metri di strada stretta, in salita, una curva dietro l’altra. La comodità, diciamo così, è un’altra cosa. E per giunta con un incrocio, quello con via Carboneri, che è uno dei più “brutti” di tutta la città: striminzito, con poca visibilità, che si immette in un rettilineo in cui, se non fosse per i dossi, le auto sfreccerebbero a 130 km all’ora (non è una cifra che scriviamo “a caso”: è accaduto davvero. Il velobox non basta, non è mai bastato). Qual è il problema? Eccolo: fra sei mesi o giù di lì, ovvero quando aprirà il condominio della “Madonnina”, su quella serpentina così stretta che per farci passare due auto una a fianco dell’altra tocca misurare i millimetri col calibro, finiranno a transitarci centicinquanta macchine in più al mattino e alla sera. Un conto “a spanne”, si intende. Sono i mezzi dei nuovi residenti del condominio, che ora è sotto lavori e che dovrebbe diventare abitabile a ottobre o novembre. Nove piani, anzi dieci contando il “super attico”. Settanta appartamenti, settanta famiglie. Una grana vera. Soluzioni? Tante ipotesi… ma nessuna “felice”. Qualsiasi scelta verrà adottata, finirà per scontentare qualcuno.

L’IMPATTO PREVISTO
Scartata la possibilità della realizzazione di una nuova strada (il collegamento fra la “Madonnina” e piazza D’Armi: vietata dal vincolo ambientale - LEGGI QUI), che cosa resta? Il sindaco spiega: «La ditta che ha fatto il progetto immobiliare ci ha consegnato uno studio, in cui sostiene che il nuovo traffico non avrà un impatto così negativo quanto si pensa. Del resto fino al 2013, quando era aperto il Tribunale, su quella stessa strada transitavano ben più veicoli dei 150 che ora prevediamo». In questo caso, però, si parla di un traffico che finirebbe quasi sicuramente a concentrarsi tutto in fasce orarie ristrette: quelle di entrata e uscita dal lavoro. I residenti del rione storcono il naso: «Senza la strada di collegamento verso piazza D’Armi – dice qualcuno – sarà un disastro. Dovete farla». Ma non si può. «Per Mondovì Piazza, queste nuove residenze non porteranno nessun reale beneficio – chiosa qualcun altro –: nessuno di loro farà la spesa a Piazza, nessuno frequenterà il centro. Porteranno solo disagi». Stiamo parlando di un rione che, numeri alla mano, negli ultimi 10 anni ha perso 140 residenti, circa il 7%.

LE IPOTESI
Come dicevamo, c’è qualche ipotesi. La prima è quella di istituire un senso unico in via Vasco, magari a fasce orarie, a scendere (ma resta il problema dell’immissione in via Carboneri) o a salire (ma vorrebbe dire far passare le auto in piazza Maggiore, salire alla Cittadella e scendere in piazza D’Armi). La seconda: un semaforo, che consenta ogni tot di bloccare il traffico in via Carboneri e dare uno sbocco sicuro a chi esce da via Vasco (problema: le code che si creerebbero, specialmente col traffico dei bus scolastici). Non va dimenticato l’impatto, in quel punto, del nuovo Istituto “Baruffi” che sorgerà in via Polveriera. Qualcuno, fra i residenti, suggeriva altre idee: integrare il progetto della “Madonnina” con una rampa di ingresso/uscita dai garage, che si immetta in via Carboneri bypassando via Vasco (ma il vincolo ambientale non lo consente), oppure invogliare i nuovi residenti a parcheggiare in zona piazza D’Armi, realizzando un collegamento pedonale (ammesso che sia fattibile). Come detto: la soluzione perfetta non esiste. Il sindaco però ha affermato: «Vi garantisco una cosa: prenderemo una decisione. Non abbiamo paura di decidere. Vogliamo ascoltare, confrontarci, capire. Ma poi, decideremo». Ma quale sarà questa decisione, per ora, non si sa.

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