La notizia ha "fatto il giro" a Torino, anche se non esiste una nota ufficiale: il presidente della Fondazione Crt Fabrizio Palenzona si è dimesso. Ieri sera l'ultima riunione del CDA, in cui l'ormai ex presidente aveva partecipato solamente da remoto, scollegandosi prima di votare sulle nomine delle società partecipate. Palenzona era alla guida da appena un anno, dopo aver "espugnato" la cassaforte torinese all'epoca diretta da Giovanni Quaglia. Tutto questo a pochi giorni dall'elezione in carica del nuovo Consiglio generale, che ha visto entrare l'imprenditrice Roberta Ceretto ma non l'ex sindaco monregalese Paolo Adriano.
Il nuovo Consiglio di indirizzo, entrato in carica pochi giorni fa, era stato nominato già nel mezzo della bufera. Una tempesta enorme, forse la più grossa che si ricordi in CRT. Tanti immaginavano questo epilogo... ma nessuno ci avrebbe davvero scommesso.
La settimana precedente alle nomine, il segretario della Fondazione aveva fatto esplodere il proverbiale vespaio, inviando al MEF (Ministero delle Finanze) la segnalazione di un documento “parasociale” con cui, apparentemente, il consigliere Corrado Bonadeo – considerato uno dei “fedelissimi” di Palenzona – stava letteralmente preparando un “golpe” in vista delle nomine in Cdi, cooptando nomi per il rinnovo. Si è scatenato il putiferio: Bonadeo ha mollato la CRT, ma a sorpresa è stato “trasferito” in Banca d’Asti. Poi è arrivato il giorno delle nomine in Consiglio, e il coperchio è saltato: metà delle nomine attese dalla politica piemontese sono rimaste fuori dai giochi, comprese quelle favorite dal presidente Alberto Cirio (ovvero l’ex governatore Enzo Ghigo) e dal sindaco di Torino Lo Russo. La sera stessa, il segretario generale CRT Andrea Varese ha annunciato le dimissioni, ufficialmente “sfiduciato” dal Cda, che lo ha messo alle corde accusandolo di aver inviato la documentazione al MEF senza aver neppure informato gli amministratori. C’è chi pensa che sia stata tutta una manovra preparata e studiata a tavolino: in quale contesto potrebbe mai accadere una cosa simile, ovvero che un segretario generale assume un’iniziativa del genere autonomamente? Le dimissioni di Varese sono state ratificate la sera di lunedì 22 aprile. E oggi sono arrivate quelle del presidente.
Era in questa situazione di caos totale che la nomina in Consiglio dell'ex sindaco Paolo Adriano, auspicata a Mondovì, non era andata a segno. Sarebbe stato un filotto “da manuale”, per la città e per il sindaco Robaldo con la recente elezione di Ezio Raviola nel Comitato di gestione di Compagnia San Paolo e la prossima elezione, ormai data per certa, di Mauro Gola alla presidenza della CRC, che porterebbe con sé la moregalese Elena Merlatti alla vicepresidenza.