"Imprevedibilità" è sempre stata la parola chiave del mondo delle bocce quadre. E infatti, ieri sera venerdì 2 agosto, ne abbiamo avuto la prova: l'appuntamento era sul palco di Mondovicino, ma il meteo ha costretto a improvvisare e il talk show è stato spostato sotto il porticato dell'outlet. Poco male: si ride lo stesso, anzi forse ancora di più per la situazione quasi intima che si viene a creare. Fa freddo, il pubblico è ridotto e gli ospiti della serata accettano di mettersi a chiacchierare quasi in mezzo agli spettatori.
Gli ospiti della serata: Roberta Ceretto, presidente delle omonime cantine e terza generazione di una delle famiglie storiche del Barolo; Alessandra Comazzi, giornalista professionista e critica televisiva, che di recente ha raccontato pubblicamente la sua drammatica esperienza con la malattia, la sindrome di Guillain-Barré; Federico Raviola, sportivo e atleta monregalese, due volte campione italiano di pallone elastico oggi con la maglia dell’Imperiese; Antonello Provenzale, divulgatore scientifico, direttore dell’Area della Ricerca del CNR di Pisa, direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del Cnr dal 2015; Filippo Bessone, artista che a Mondovì non ha bisogno di presentazioni, con le sue canzoni ironiche e taglienti; la “Signora Coriandoli”, interpretata da Maurizio Ferrini, comico e attore italiano con una lunghissima carriera teatrale e televisiva. Tutti moderati, intervistati e soprattutto stuzzicati da Dario Vergassola.
Mattatore assoluto della serata, Vergassola è riuscito non solo a mantenere il brio che si sperava ma a ironizzare per tutto il tempo sul forzato cambio di location (che ha comportato una serie di ri-allestimenti tecnici e logistici certamente non facili, per cui un plauso a tutto lo staff audio-video e ai volontari). Molto commovente, a metà serata, la testimonianza di Comazzi sulla sua esperienza di lotta contro la sindrome di Guillain-Barré: «Quando, letteralmente dalla sera alla mattina, ti trovi paralizzata. E scopri, come mi disse il neurologo, che la ragione per cui ti è accaduto... scientificamente si chiama: "sfiga". La malattia regredisce, per fortuna. Ma recuperare, alla mia età, è stato difficilissimo: nervi e muscoli vanno rimessi in funzione, non è cosa semplice».