L'Unione Monregalese anticipava la notizia una settimana fa - LEGGI QUI, e ora è arrivato l'annuncio dell'Asl: il padiglione "Michelotti" dell'ex ospedale di Mondovì Piazza finisce in vendita attraverso un'asta. Prezzo base: 1 milione e 235 mila euro, per il doppio padiglione e i terreni adiacenti. I dettagli dell'asta li si trova a questo indirizzo. L'asta scade il 5 settembre. Il ricavato della vendita andrà a finanziare la realizzazione del nuovo reparto di Dialisi presso l'Ospedale di Mondovì. Come è noto, l'obiettivo del Comune di Mondovì e della Provincia di Cuneo è di trasformare il padiglione nella futura sede dei Licei. ma siccome non era possibile una trattativa diretta, l'Asl lo ha messo all'asta.
Il tema è noto e lo è da anni. L’ex padiglione “Michelotti-Bertone” di Piazza è l’immobile che sorge davanti al suo… fratello, maggiore, il “Gallo”. È vuoto e senza destinazione da quindici anni. Ovvero, da quando l’Ospedale di Mondovì è stato trasferito a San Rocchetto. Si sono ipotizzate innumerevoli soluzioni: si sono cercati privati interessati ad affittarlo, poi è stato messo in vendita, poi si è ipotizzato di farne una struttura socio-sanitaria… nulla.
L’ipotesi di utilizzarlo per trasformarlo nella nuova Scuola superiore era una sorta di “scenario latente”… fino allo scorso anno. Quando Luca Robaldo, da sindaco di Mondovì e presidente della Provincia, annunciò che era pronto a giocare la carta dell’accordo pubblico-privato per coinvolgere nel grande progetto anche l’impresa che aveva acquistato all’asta dal Tribunale le ex Carceri di Piazza. Quasi adiacenti al “Michelotti”. Uno scenario unico e diverso. «Che è praticabile – si disse –, ma solo a determinate condizioni. In primis, quelle economiche».
«Entrambi i Padiglioni possono essere alienati senza la necessità di autorizzazione da parte della Soprintendenza - scrive l'Asl - in quanto il "Padiglione Michelotti" costruito nel 1934, non riveste l’interesse, a seguito di nota del Ministero della Cultura, e il "Padiglione Bertone" costruito nel 1977, non rientra nell’ambito di applicazione nel Codice dei Beni Culturali in quanto edificio con meno di settant’anni». Inoltre, nel gennaio di quest'anno l'Asl aveva chiesto alla Regione Piemonte l’autorizzazione alla cancellazione del "Michelotti-Bertone" dal patrimonio indisponibile e l'autorizzazione all'alienazione. Autorizzazione che è stata concessa a marzo. In un primo momento, si sperava in una vendita diretta dall'Asl alla Provincia. Ma non è possibile: l’Asl dispone di una valutazione dell’immobile che ne stima il valore a 1,235 milioni di euro. Per la Provincia, con i tagli imposti dalla “spending reviev”, quella cifra non è raggiungibile. Ma l’Asl, a sua volta, ha le mani legate: con una perizia in mano, il prezzo non si può abbassare a piacimento. Perché allora si deve andare all’asta? Perché la norma non consente di avere una trattativa diretta con un privato: si può fare solamente se è un Ente pubblico, qual è la Provincia.
Ma la strada, come detto, è tracciata e Robaldo sa di poter portare a casa il risultato: «Proseguiamo nel lavoro teso a dare una nuova sede ai Licei, orientati sul partenariato pubblico-privato – ci ha detto, la scorsa settimana –. La collaborazione con l’Asl, proprietaria del “Michelotti”, è proficua: la direzione generale si è orientata sull’asta pubblica dopo che, come Provincia, abbiamo loro comunicato l’impossibilità di partecipare ad una trattativa privata fra Pubbliche Amministrazioni a causa dei tagli della “spending review”».
Se l'asta andrà deserta (dal momento che la variante generale del Piano regolatore da poco approvata prevede espressamente che quella zona sia "a servizi"), la Provincia potrà tornare a trattare in un secondo momento.