"Andy Warhol, influencer": le mega lattine sono arrivate a Mondovì. Dopo il Barocco, questa volta tocca alla pop art: l’ex chiesa di Santo Stefano sta per accogliere le icone del maestro delle immagini da poster. Marylin, David Bowie, Liz Taylor. La mostra verrà inaugurata venerdì 9 agosto alle 17,30. E la città si prepara, con le riproduzioni delle lattine della "Campbell's soup".
La mostra è curata dal collezionista Gianfranco Rosini, fondatore e direttore della Collezione Rosini Gutman assieme alla musicista Delilah Gutman: una collezione importantissima che comprende la “Andy Warhol Collection”, una delle più vaste ed importanti antologiche del maestro statunitense della pop art con oltre 150 pezzi tra multipli ed opere uniche.
«ANDY WARHOL, UN “INFLUENCER”»
La mostra ha un titolo che più pop non si può: “Andy Warhol, influencer”. Perché? «Perché Warhol è stato questo: un “influencer”, in quanto precursore delle tendenze – hanno spiegato gli organizzatori della mostra –. Il suo uso innovativo della serigrafia, la ripetizione seriale delle immagini e la capacità di trasformare oggetti quotidiani in opere d’arte sono caratteristiche che lo rendono un pioniere, che ha superato le barriere del tempo prima dell’arrivo dei social». A Mondovì si troverà una parte delle sue sperimentazioni, poi una selezione delle sue serigrafie iconiche: Marilyn Monroe, Elvis Presley, Liz Taylor. E ancora: la serie dei barattoli di zuppa Campbell’s (una provocazione artistica che ha sfidato le convenzioni dell’arte e della cultura consumistica), immagini dedicate alla rivista “Interview”, le copertine originali di album di David Bowie, Lou Reed e i Velvet Underground.
L’evento sarà organizzato da “Be Local”, società dell’imprenditore Georges Mikhael, che sta lavorando a un progetto per rendere l’ex chiesa di Santo Stefano un polo expo di rilievo internazionale e permanente in città. «Non vediamo l’ora di poter accogliere un genio come Andy Warhol nella nostra città e siamo quindi dispiaciuti, come tutti, per questa breve dilatazione temporale, che ci permetterà comunque di godere più a lungo delle sue opere – il commento del sindaco, Luca Robaldo, e dell’assessora alla Cultura, Francesca Botto –. Grazie ovviamente a “Be Local” e al curatore Gianfranco Rosini in particolare, per l’ampliamento numerico, qualitativo e temporale dell’esposizione e per la cura con cui stanno progettando anche gli allestimenti urbani. Siamo sicuri che la nuova veste espositiva, ancora più ricca ed eterogenea, riuscirà a compensare i venti giorni di ritardo».