A Mondovì, il 16% delle abitazioni sono vuote. E il dato sale al 31% per i centri storici, Piazza e Breo. Un dato rilevante, che deve far riflettere moltissimo. Lo si legge nella relazione illustrativa della revisione del Piano regolatore, quando si parla del "fabbisogno abitativo":
«Il patrimonio edilizio residenziale esistente oggi vuoto costituisce il 16% (15,8% in area centrale e 17,8% nel territorio agricolo e frazionale) delle abitazioni esistenti, come rilevato dai dati della TARI, più alto del 10% solitamente estimato come fisiologico per il ricambio abitale (dato peraltro rilevabile dall’ISTAT al censimento 2001 pari al 9,2%, non rilevato al 2011, di nuovo presente al 2021 con il Censimento permanente). Il patrimonio classificato come vuoto è pari a circa 176.000 mq, valutato sia per le aree centrali che per le frazioni esterne e potrebbe accogliere circa 3900 abitanti (176000/45). È tuttavia evidente che il dato non rappresenta una disponibilità reale e immediata di spazi. Oltre al ricambio abituale si deve considerare che gli alloggi vuoti sono distribuiti in maniera assai diversificata, oltre il 31 % del vuoto si trova infatti nei centri storici, con i problemi consueti legati al recupero in tali aree; quasi il 20% nelle aree dell'espansioni sull'Altopiano e al Ferrone che mostra una preoccupante accelerazione dei processi di abbandono delle espansioni degli anni '50 e '60 (oltre 25.500 mq vuoti nell'area dell'Altopiano); e quasi il 34% nelle aree agricole e nelle frazioni, le quali però conservano una media alta (9%) di seconde case rispetto al dato totale».
Non si tratta di "alloggi disponibili": ci sono «fattori che non rendono immediatamente
disponibili sul mercato tali alloggi, a causa del frazionamento proprietario, della consistente presenza di seconde case (6,7% del complessivo), della difficoltà di recupero degli immobili in centro storico, della dimensione rilevante delle strutture rurali». E ancora: «Gli osservatori immobiliari denunciano per Mondovì un mercato stagnante e con valori a mq più bassi delle altre "sette sorelle" sia come valori di compravendita che come valori di affitto. Il mercato degli affitti in particolare, che in altre realtà urbane sta lentamente operando una ripresa, nella realtà di Mondovì presenta un calo costante dagli anni’70».