I toni si scaldano. Il Centrosinistra di Mondovì, che due settimane fa si era astenuto sulla votazione al Piano regolatore, oggi alza il tiro: «La maggioranza si è limitata a ripercorrere vecchie soluzioni di recupero che negli ultimi vent'anni non si sono rivelate utili». E aggiunge: «L'astensione era l'unica scelta politica possibile»: una frecciata al Centrodestra, che invece ha votato a favore?
La posizione arriva con un comunicato dell'8 agosto, senza le firme dei consiglieri Gasco, Morandini e Oreglia, ma con quella dei entrambe le liste, il PD e la lista civica (si indica anche la lista extra-Consiglio, "Mondovì coraggiosa, ma sul comunicato la lista non compare). Quello che colpisce, più che il contenuto, è il tono che ne si evince: sottilmente differente da quello del voto della sera del 29 luglio. Con una risposta secca all'invito, anzi "!auspici", dell'Amministrazione (sindaco Robaldo e assessora Bertazzoli), all'unanimità. «La nostra astensione è stata l'unica scelta politica possibile - scrivono - per sottolineare ciò che ancora può e deve essere fatto. L’unanimità, soprattutto su temi così delicati, non è una precondizione: è un obiettivo che si costruisce col confronto e col dibattito». Poi però aggiungono: «Ci auguriamo possa costruirsi con serietà nelle prossime fasi di lavoro».
Nel merito: «Il Progetto Preliminare del Piano Regolatore è stato un passaggio senza dubbio atteso fin troppo a lungo dalla città e dai cittadini, che negli ultimi vent'anni hanno assistito a una sequela di varianti occasionali e non strutturali del Piano vigente dal 2004, che lo stesso Centrodestra non ha esitato a definire sbagliato, pur se vari esponenti che lo approvarono siedono nell’attuale Consiglio. Nel tempo, i consiglieri di Centrosinistra che si sono succeduti in opposizione alle diverse maggioranze di centrodestra hanno più volte rilevato l'urgenza di una revisione generale del PRGC che ponesse un freno al consumo del suolo. Il Progetto Preliminare è certamente un decisivo passo in avanti verso la definitiva adozione di un nuovo Piano, ma non si può nascondere che alcune criticità ancora permangono, sia di metodo, sia nel merito e che l'approvazione di un provvedimento così importante e così atteso non può prescindere da un confrontopubblico e partecipato. Il Progetto Preliminare, composto da una corposa relazione illustrativa e da oltre un centinaio di documenti ad essa collegati, è stato consegnato dai progettisti incaricati in Comune il 16/07/2024 e reso disponibile per le Commissioni consiliari nove giorni prima del Consiglio, il 20/07/2024: tempi, che di fatto, hanno reso impossibile ai Consiglieri del Centro Sinistra un approfondimento esauriente e qualsiasi iniziativa di discussione pubblica su una mole di documenti simile. Il PRGC è il più importante strumento a disposizione dell'amministrazione comunale per incidere sullo sviluppo futuro della città, ma quello proposto, pur proponendo alcune positive soluzioni, nella sostanza rileva l’esistente e lascia irrisolti i nodi dei centri storici (Borgato, Breo e Carassone) e della viabilità di Piazza. A nostro avviso, serviva più coraggio, mentre la maggioranza si è limitata a ripercorrere vecchie soluzioni di recupero che negli ultimi vent'anni non si sono rivelate utili, invece di immaginare un futuro diverso. Un esempio su tutti: i dati TARI dicono che il 16% del patrimonio edilizio esistente è vuoto (dieci punti percentuali in più del dato fisiologico) e quasi un terzo è nei centri storici. Appare chiaro, quindi, che l'esigenza è quella di un intervento radicale, coraggioso e lungimirante: questo, ancora, non si legge. Crediamo convintamente nell'assoluta necessità di ridurre il consumo di suolo e nel rispetto dei principi enunciati nelle linee di indirizzo approvate unanimemente nel 2021, ma nei pochi giorni concessi, e negli incontri con l’Assessore e gli Uffici, quando alcune Tavole sono state mostrate ai Consiglieri ma non ancora messe a loro disposizione, non è stato possibile ai nostri Consiglieri verificarne l’applicazione».