Superare i propri limiti è una frase che nello sport si sente spesso, c'è chi però la prende molto alla lettera. È il caso dell’“ultraciclista” monregalese Alex Castellino (Team Immoprogramm Sport Pro ) e del suo inseparabile compagno di avventure Roberto Cavallera (GSP Passatore) che in modalità bikepacking senza supporto esterno hanno saputo interpretare al meglio e chiudere il durissimo percorso della NorthCape 4.000 con destinazione Capo Nord e il Circolo Polare Artico in 13 giorni, 15 ore e 23 minuti. L’impresa sportiva (e di vita), partita da Rovereto, in Trentino, lo scorso 20 luglio, prevedeva 4.200 km in bici per un totale di 34.000 metri di dislivello positivo in una lunga cavalcata fra Italia, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Danimarca, Svezia, Finlandia e, appunto, Norvegia fino al leggendario Polo nord. L'ultracycling è la specialità che mette in una competizioni di endurance gli stessi principi del ciclismo ma le gare possono durare giorni interi, in cui occorre "dare" veramente tutto per arrivare in fondo. E il più delle volte non è detto che possa bastare. Per potersi fregiare del titolo di finisher di questa settima edizione della NorthCape 4.000 serviva raggiungere i 4 gates obbligatori lungo il percorso piazzati a Monaco di Baviera, Berlino, Copenhagen e Rovaniemi e arrivare a Capo Nord entro il 10 agosto. Castellino-Cavallera sono riusciti a farcela entro venerdì 2 agosto.
«È il coronamento di un sogno», commenta Alex via social. «Il richiamo del nord è come una magia, è brezza sulla faccia, colori, profumi che ti entrano in vena e che ossigenano quei muscoli che le hanno date e le hanno prese. È il rumore del vento che magicamente si trasforma in una voce sicura, quasi conosciuta e che ti sussurra “Vai, ce la puoi fare”. Mi sento nuovamente più ricco, più vero, diverso, forse nuovo, motivato e felicemente triste perché un nuovo ricordo è stato scritto. Perché la felicità non è una destinazione, ma un modo di vivere».