Il mondo cambia davvero velocemente. Pensare che meno di un anno fa, a Mondovì, l’imprenditore Georges Mikahel, manager libanese di “Piemonte Musei” che aveva portato a Mondovì la mostra sul Barocco e Caravaggio, affermava: «Mondovì è una città dalle forti potenzialità. Faremo riflessioni su come valorizzarle». Oggi è un altro mondo. E il Comune di Mondovì prende quasi le distanze: «Lo ringraziamo. Ma oggi le convenzioni sono sottoscritte con “Be local”, non con “Piemonte Musei”».
Tutto nasce da una dichiarazione che Mikahel ha rilasciato a “La Stampa” qualche giorno fa, in cui ha affermato che la sua società “Piemonte Musei” è in liquidazione e ha detto: «Quella su Warhol a Mondovì è l’ultima mostra. Il progetto di “Piemonte Musei” non sta in piedi, perché c’è pochissima collaborazione delle istituzioni e tutto è sulle spalle del privato. Un successo di 7 mesi ci costa una perdita di 200 mila euro» Oggi Mikahel non è più presidente di “Be local”: è uscito dall’Associazione, oggi presieduto da Stefano Gribaldo.
Il Comune di Mondovì non getta benzina sul fuoco, ma non sta comunque in silenzio: «Prendo atto delle dichiarazioni di Georges Mikahel e non nascondo un po’ di stupore e un pizzico di amarezza – è il commento dell’assessora alla Cultura Francesca Botto –. Come Amministrazione comunale, infatti, non solo abbiamo accolto con entusiasmo l’allora proposta di “Piemonte Musei” relativa alla mostra “I grandi maestri del Barocco e Caravaggio”, ma abbiamo altresì contribuito economicamente alla sua realizzazione, concedendo gratuitamente gli spazi e facendoci carico di tutte le spese di gestione dell’ex chiesa di Santo Stefano, riscaldamento incluso per l’intero periodo di apertura. L’esposizione è stata promossa in tutti gli eventi a regia comunale e su tutti i nostri canali istituzionali: siamo convinti di aver fatto la nostra parte. Oggi tutte le convenzioni per l’utilizzo di Santo Stefano quale polo espositivo internazionale sono sottoscritte con “Be Local”, di cui Stefano Gribaldo è recentemente divenuto legale rappresentante, e non con “Piemonte Musei”. A lui e al suo staff, quindi, il ringraziamento più sincero per la serietà e l’impegno profusi, capaci di superare anche momenti delicati e imprevisti».
Si aggiunge anche Gribaldo: «Abbiamo deciso di portare avanti in totale autonomia e discontinuità rispetto alla gestione precedente questa nuova iniziativa. Non solo per senso di responsabilità verso Mondovì e le istituzioni locali, ma perché condividiamo pienamente il progetto dell’Amministrazione che vuole puntare anche su grandi appuntamenti culturali come volano di crescita e promozione del territorio. E i primi dati ci stanno dando ragione: in soli otto giorni abbiamo staccato oltre 900 biglietti. Proprio per questo ci tengo a precisare che la mostra di Andy Warhol non è assolutamente “l’ultima” esposizione organizzata da “Piemonte Musei”: lo è stata quella del Barocco».
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