«Ceva dev’essere città del fungo 365 giorni all’anno»

Presentata l’edizione 63 della Mostra del fungo, in programma il 14 e 15 settembre. Tante le novità: inaugurazione del Museo, il ritorno del “Teatro Marenco”, nessuno spettacolo pirotecnico, il premio “Sentinella Glocal” a Mario Calabresi

«Ceva deve essere la città del fungo 365 giorni l’anno». Questo lo slogan con il quale è stata lanciata l’edizione 2024 della “Mostra nazionale del fungo”, giunta alla sua 63ª edizione. Una presentazione, tenutasi presso lo Spazio Incontri della Fondazione Crc a Cuneo, nel corso della quale il sindaco, Fabio Mottinelli, il presidente del Gruppo micologico cebano, Giorgio Raviolo, e l’assessore ai Grandi eventi, Luca Prato, introdotti dalla giornalista Paola Scola, hanno svelato alcuni dettagli dell’evento che andrà in scena nel corso del week-end del 14 e 15 settembre. Un’edizione con molte novità.

«Anche quest’anno sono qui con orgoglio, a portare il mio saluto come presidente del Gruppo Micologico Cebano – spiega Giorgio Raviolo –. Ho raccolto l’eredità del nostro primo presidente, Ernesto Rebaudengo, e del suo successore, Giovanni Scola, che ricordo con affetto e riconoscenza. Ma se, in questi anni, sono riuscito nel mio obiettivo, lo devo soprattutto alla collaborazione, all’impegno continuo e instancabile e alla passione di tutti i soci del Gruppo. Il “Museo del Fungo” è un sogno che Ceva, capitale della micologia, ha nel cassetto da decenni e che si appresta – non senza fatica - a diventare finalmente realtà, grazie alla strettissima collaborazione con il Comune. Dunque desidero con profonda riconoscenza ringraziare loro, i soci del Gruppo, tutti volontari, così l’amministrazione comunale, per gli sforzi fatti nella concretizzazione del progetto del Museo. E un grazie a chi, scegliendo di visitare Ceva il terzo fine settimana di settembre, dimostrerà di apprezzare i nostri sforzi di volontari esperti, che amano la città, la natura e il re del bosco».

«Raccogliamo l’eredità del passato e vogliamo proiettarla verso il futuro – aggiunge il sindaco Fabio Mottinelli –, perché chi oggi parla di qualità del cibo, di sostenibilità ambientale e di rapporto uomo-natura sta già vivendo nel futuro. La domanda che potrebbe nascere spontanea è: perché il fungo di Ceva è così rinomato? La risposta è data da chi fa chilometri e chilometri per venire ad assaporarlo perché è, semplicemente, buono. La nostra Amministrazione sta lavorando per rendere Ceva città del fungo tutto l’anno ed arrivare all’appuntamento con la Mostra a celebrare questa risorsa e il lavoro di tutti coloro che per mesi si occupano della valorizzazione e della promozione del nostro territorio e dei territori vicini, ai quali ci stiamo aprendo e che ha, appunto, valenza nazionale. Il nostro ringraziamento va a tutte le realtà che rendono possibile la Mostra, dal Gruppo Micologico a tutte le Associazioni del territorio, e ogni anno ci insegnano che il lavoro di squadra e la partecipazione sono i veri tesori che dobbiamo custodire in città».

INAUGURAZIONE DEL MUSEO… IN DIVENIRE

Per prima cosa, lo storico appuntamento cebano sarà l’occasione per la prima inaugurazione ufficiale del “Museo del fungo”, un “Museo in divenire”, come è stato giustamente definitivo: nel week-end, infatti, verrà data a tutti l’opportunità di scoprire l’allestimento museale, a cura dell’Officina delle Idee, del piano terreno all’ex-Convento dei Cappuccini, che comprende l’introduzione storica, l’inquadramento del tema e la sala multimediale. Al completamento del Museo dovrà aggiungersi un secondo lotto, al piano superiore, che riguarderà la peculiarità del fungo, lotto per il quale il Comune e il Gruppo Micologico sono impegnati nella ricerca dei fondi necessari.

IL RITORNO DEL TEATRO “MARENCO”

La domenica pomeriggio, 15 settembre, la Mostra del Fungo porterà un’altra bella novità: nel corso della kermesse, in quello che è stato definito il “salotto” sul palco di piazza Vittorio, verrà ufficialmente presentata la stagione di prosa del Teatro “Marenco”. Si tratta di sei spettacoli, con inizio nel mese di novembre, che promettono grandi nomi della scena teatrale nazionale. Il “salotto” sarà anche lo spazio ideale per incontri e talk proprio sul tema del fungo.

DOPPIO “FUNGO D’ORO”

Come ogni anno torna anche il premio del “Fungo d’oro”: quest’anno, però, il riconoscimento sarà “doppio”, uno assegnato ad una donna e uno ad un uomo. I nomi dei prescelti da parte del Comune non sono ancora stati rivelati

PREMIO “SENTINELLA GLOCAL DEL TERRITORIO” A MARIO CALABRESI

Ad affiancare il “Fungo d’oro”, il premio “Sentinella Glocal del territorio”, ideato dal Gruppo Micologico Cebano, riservato a chi di fa tutore, paladino e narratore della cura del territorio, senza mai sottovalutre, in un mondo “global”, ciò che è preziosamente “local”. L’edizione 2024 del premio è stata assegnata al giornalista Mario Calabresi.

PIÙ SPAZIO A “SUA MAESTÀ” IL FUNGO

Ma la Mostra di Ceva sarà soprattutto un tripudio a “sua maestà” il fungo che, nelle intenzioni della nuova Amministrazione guidata da Fabio Mottinelli, di concerto con il Gruppo Micologico del presidente Raviolo, vuole mettere al centro dell’intera kermesse il prodotto principe del territorio cebano. Grande spazio, dunque, non solo alla Mostra scientifica con centinaia e centinaia di specie diverse, ma anche al mercato per la vendita dei funghi e all’enogastronomia, con gli stand in cui gustare le prelibatezze del territorio. Ma non mancheranno gli appuntamenti per le famiglie, attività sportive, spettacoli e tanta, tanta musica.

QUEST’ANNO NIENTE SPETTACOLO PIROTECNICO

Un’altra novità è destinata a far discutere: quest’anno, infatti, non ci sarà il tradizionale spettacolo pirotecnico nei cieli di Ceva. L’Amministrazione comunale, come illustrato dall’assessore Prato, ha infatti deciso di non riproporre i fuochi d’artificio, ma di destinare in beneficenza la somma che sarebbe dovuta andare a coprire le spese dello spettacolo.

IL PIATTO DA RICORDARE

Dal 1977 il Gruppo Micologico Cebano realizza un piatto commemorativo (in numero limitato di pezzi) per ciascuna edizione della Mostra del Fungo. Il disegno del fungo sopra riprodotto reca la firma di Ernesto Rebaudengo (considerato uno dei migliori disegnatori scientifici al mondo di funghi dal vivo) nella prima parte della serie, fino alla prematura scomparsa di Rebaudengo. La sua “eredità” è stata poi raccolta da Maurizio Galliano, grafico e socio del Gruppo. Il piatto di quest’anno ha come soggetto il “Clathrus ruber”.

 

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