Sesta serata alla Novena al Santuario di Vico, in vista della solennità della Natività di Maria, con la presenza in particolare dei fedeli della Zona pastorale Valli Ellero e Pesio (tra cui alcuni coraggiosi giunti a piedi da Roccaforte e da Villanova), nonché con l’intervento dell’arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini, che si è soffermato sul tema relativo alla virtù della prudenza, nell’itinerario che si dipana sullo sguardo di fede per raccogliere la testimonianza illuminante di “Maria modello di virtù”.
“La prudenza non è una mediocrità tranquilla - ha subito detto mons. Delpini -, che vive di un pensiero stanco, di un linguaggio politicamente corretto, di luoghi comuni e di parole di moda. Infatti una malattia del nostro tempo è quella di un pensiero pigro che in realtà è un modo per rinunciare a pensare, per farsi convincere a pensare i pensieri obbligatori”. In particolare, ha aggiunto: “Oggi si è condizionati da chi si presenta nell’offrire quello che appare come il modo più intelligente di pensare, non credendo a niente, anche se si dice di rispettare quelli che credono. In realtà si è indifferenti, senza interesse per la verità, arrendendosi al pensiero pigro, accontentandosi di rifugiarsi nel mistero senza voler ascoltare, senza mettersi in discussione. Infatti il pensiero pigro impedisce l’esercizio della prudenza, perché questa virtù permette invece di scegliere quello che qui adesso è possibile per fare il bene, fa camminare verso la verità, verso Dio. E’ arte di orientare i passsi verso il bene. Ma gli ammalati di pensiero pigro non sanno che cosa è il bene. Eppure la Parola di Dio ci dice che i discepoli avevano non il pensiero pigro ma il pensiero di Cristo, non secondo la carne ma secondo Dio”.
E Maria è un modello di questa prudenza che attinge ad una fede che si interroga sullo stesso mistero del Figlio. Maria fa domande: “Ma perché ci hai fatto questo?”, portando tutto dentro, conservando tutto nell’animo per capire in profondità. “La prudenza è lasciarsi interrogare dalla Parola di Dio, perché la prudenza scuote la pigrizia del pensiero, fa reagire alle banalità degli approcci alla vita, mette in ascolto del pensiero di Cristo. Maria, donna coraggiosa, suggerisce che la prudenza contrasta la rassegnazione e la convinzione che il male sia invincibile, e non ci sia che da lasciarsi cadere le braccia di fronte all’enormità del male appunto… Ma la prudenza non è tirarsi da parte, difendendosi con l’indifferenza, con la scusa che non riguarda, tanto da rifugiarsi nel proprio angolino tranquillo e rassicurante… Maria insegna che difronte ai drammi della vicenda umana e della storia c’è solo da scegliere il bene possibile e di compierlo subito. Maria donna della decisione suggerisce la prudenza che contrasta l’indecisione, perché ci sono anche quelli che non decidono mai… non sono i prudenti piuttosto sono i complicati e gli spaventati. Infatti ci sono le tentazioni che suggeriscono di lasciar perdere, coltivando esitazioni continue di fronte alle scelte definitive al ‘per sempre’, per paura, rimandando e aspettando… Maria si alzò ed andò in fretta da Elisabetta. Si è messa in gioco subito con lucidità, con prontezza, cogliendo il momento di grazia, per dire sì al Signore che chiama. Insomma la prudenza scuote il pensiero pigro, contrasta la rassegnazione, stoppa l’indecisione”.
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Alla Novena al Santuario la parola illuminante dell’arcivescovo di Milano
“La prudenza scuote il pensiero pigro, contrasta la rassegnazione, stoppa l’indecisione”, l’invito si mons. Delpini