Prima Parigi, poi Como e ora Mondovì. Olivia Caramello ce l’ha fatta: dal 3 all’11 settembre porta nella sua città il quarto congresso matematico mondiale sui “topoi”. Un risultato dell’Istituto Grothendieck, da lei fondato nel 2022 e presieduto, in memoria di Alexander Grothendieck: non solo un genio della matematica, ma un maestro del pensiero del XX secolo. Per la Caramello, monregalese, 39 anni, professoressa e matematica di fama internazionale, è un traguardo che mescola il successo internazionale a quello locale. A Mondovì, fra i relatori, ci saranno anche tre pesi massimi della matematica mondiale, ovvero tre vincitori delle prestigiose “Medaglie Fields” (premio considerato come l’equivalente del Nobel per la Matematica): Alain Connes, Laurent Lafforgue e Maxim Kontsevich. Ma non solo. Sarà presente anche lo scrittore Gianrico Carofiglio, ex magistrato ed ex parlamentare, figura notissima per il suo approccio fortemente logico ai temi dialettici, anche su questioni di attualità.
«Ci tenevo da tempo – ci dice la Caramello –, anche se non è stato facile: logistica, spazi, spostamenti, pernottamenti… tutte cose di cui bisogna tenere conto. Sono fattori in cui Mondovì è ovviamente molto diversa delle sedi precedenti, Como e Parigi. Ma ce l’abbiamo fatta, ed è una cosa che credo possa rendere tutti molto orgogliosi». Diciamolo con una battuta: se c’è una persona che poteva risolvere questo problema, non poteva che essere lei. Il curriculum accademico “parla da solo”, la Caramello ha letteralmente bruciato le tappe: Maturità a 16 anni, Laurea triennale a 19 (insieme al diploma di pianoforte) e quella magistrale a 21 anni, poi il dottorato a Cambridge. Ha lavorato nelle Università di Pisa, Cambridge, alla IHES di Parigi. Nel 2017 ha vinto il concorso ministeriale “Rita Levi Montalcini” e oggi, a 39 anni, è professoressa di matematica presso l’Università dell’Insubria di Como. È conosciuta in tutto il mondo per i suoi studi sulla “teoria dei topoi” avanzata da Grothendieck: «Alexander Grothendieck era un… artista del pensiero, a tutto tondo – spiega la Caramello –. Il “topos” è un concetto che va al di là della matematica, è a tutti gli effetti interdisciplinare: un ponte di trasferimento di conoscenze tra gli ambiti».
GLI APPUNTAMENTI PER IL PUBBLICO
A Mondovì questa cosa verrà approfondita nella pratica, con un congresso che prevede momenti di approfondimento super specialistico (presenzieranno matematici e studenti da tutti e cinque i Continenti del mondo, si contano iscrizioni da 30 Paesi diversi), ma anche con due momenti aperti al pubblico che si dimostrano di enorme interesse. Nel primo, venerdì 6 settembre alle 17 nella sede di Mondovì del Politecnico, si esploreranno le connessioni tra matematica e letteratura, con Alain Connes, Laurent Lafforgue e il noto scrittore Gianrico Carofiglio, moderata dal matematico e divulgatore scientifico Claudio Bartocci. La riflessione sui temi comuni tra matematica e letteratura sarà arricchita dalla lettura di illuminanti citazioni di Alexander Grothendieck sul ruolo cruciale della scrittura per la creatività scientifica. Il 9 settembre, sempre alle ore 17, in Sala Ghislieri a Mondovì Piazza, sarà invece l’occasione per esplorare le relazioni tra i temi oggetto del convegno e la musica, con la lezione-concerto “Topoi e motivi, tra matematica e musica”, organizzata in collaborazione con l’Academia Montis Regalis: Olivia Caramello e Chiara Cattani dialogheranno intorno al tema delle simmetrie e della creazione di forme a partire da un’unità, mostrandone la rilevanza sia per la matematica che per la musica barocca. Ad illustrazione dei principi trattati nella lezione, l’ensemble cameristico dell’Academia eseguirà musiche di Bach, Corelli, Sammartini e Vivaldi. «Un appuntamento di rilevanza enorme, internazionale – commentano il sindaco Robaldo e l’assessora alla Cultura, Botto –. Mondovì si conferma sede di eventi sempre più prestigiosi».
Quanto sarebbe importante, nelle Scuole italiane, portare lo studio della logica nei programmi scolastici? «Tantissimo – ci risponde la Caramello –. Lo si potrebbe realmente fare nelle Scuole, parlandone sia in ambito matematico che filosofico. Invece, purtroppo, la logica non viene insegnata a volte neppure nelle Università. Dal mio punto di vista sarebbe utilissimo, forse addirittura imprescindibile». Chissà che da Mondovì, dall’Istituto Grothendieck e dal Centro studi, non possa nascere qualcosa di enorme.
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