In autunno inizierà il restauro dell’organo a canne del Duomo di Ceva. Si tratta di un prezioso manufatto realizzato da Francesco Vittino nel 1889 in sostituzione di un “vecchio strumento”, come viene definito nell’unico documento di archivio in possesso. L’organo, nel suo insieme, è composto da tutti gli elementi meccanici e fonici ancora originali. «Il deposito evidente di polvere e detriti al suo interno e la mancanza di una manutenzione ordinaria continua – spiega il parroco di Ceva, don Franco Bernelli – hanno determinato uno stato di funzionamento precario dal punto di vista meccanico, ma in modo particolare fonico; infatti sono ormai molti anni che l’organo non viene più utilizzato, né per le celebrazioni liturgiche nè per i concerti. La situazione strutturale impone quindi un intervento di restauro conservativo con la finalità di ripristinare le condizioni d’uso di origine in modo da poter essere di nuovo utilizzato. L’organo del Duomo, con i suoi 135 anni di vita, costituisce un grande valore non solo culturale e musicale, ma fa parte integrante del cammino di fede e di devozione della nostra città».
«Sarà la ditta Brondino Vegezzi-Bossi di Centallo che provvederà al restauro, ancora nell’originale dimora e laboratorio degli antenati Vittino, fin dal 1824 – continua don Franco –. Lo strumento musicale sarà smontato in tutte le sue parti e portato in laboratorio a Centallo. Lì si provvederà alla pulitura e al restauro di ogni singolo elemento: consolle, pedaliera, somieri, crivello, manticeria, condotti e canne (oltre 1.000). Infine l’organo sarà rimontato in Duomo, intonato ed accordato. Un lavoro meticoloso, artigianale, unico nel suo genere, da veri esperti del settore, sotto la tutela del Ministero della Cultura. Le varie fasi del restauro dureranno almeno due anni. Come si può intuire da questa breve descrizione, anche il costo economico da sostenere non è indifferente: 130.000 euro. Visto l’ammontare della spesa, in un primo momento pensavamo di soprassedere e rinviare il progetto a “data da destinarsi”, ma, incoraggiati da Enti pubblici e dalla stessa CEI (Conferenza episcopale italiana), iniziamo questa opera di restauro. I contributi nel dettaglio: la Chiesa italiana, attraverso i fondi dell’8xmille contribuirà con 55 mila euro, mentre le Fondazioni CRC e CRT hanno promesso in tutto 44 mila euro. Speriamo, come sempre, nella generosità dei cebani e di qualche altro Ente per reperire i ventimila euro mancanti. Siamo convinti che sia un intervento quanto mai necessario e importante come espressione della nostra fede e segno di rispetto nel ricordo dei nostri antenati che lo hanno voluto».
Ceva: l’organo del Duomo inutilizzato da anni sarà restaurato
I lavori dureranno 2 anni e al termine lo strumento potrà tornare a suonare. Il parroco: «Con i suoi 135 anni di storia fa parte integrante della nostra città»