Scissioni, annessioni, incoronazioni e costituzioni di nuovi Principati. Tutto questo è avvenuto a Castelnuovo di Ceva nelle passate settimane. Durante i giorni centrali dell’estate, dove alla popolazione locale (che abitualmente conta sì e no 100 abitanti) si sono uniti villeggianti e avventori, è nato qualcosa di “fantastico”. Non fosse perché, ben tutti consci che siamo nel 2024 e che le politiche locali hanno altri fondamenti, qualcuno avrebbe potuto anche credere alla fiabesca storia che si è consumata (e sta continuando) nel piccolo Comune di Castelnuovo di Ceva.
Tutto è nato durante l’annuale torneo sociale di bocce che si è concluso a Ferragosto. Il sindaco Mauro Rebuffo, in coppia con un altro castelnovese, perdendo la propria partita, ha “provocato” i vincitori “vietando” loro l’ingresso in paese e pronunciando la frase: «Sarete annessi a Montezemolo». Dal canto loro, i trionfatori del torneo (esponenti della frazione Stevagni e della frazione Cappella), con l’aiuto della relativa popolazione, ricusando quanto detto dal sindaco, si sono subito attivati per “difendersi”.
Dopo attente riflessioni e indagini, avendo capito l’intento delle frazioni Stevagni e Cappella, il sindaco con la “sua Amministrazione” ha “deliberato” la scissione del paese con l’annessione delle frazioni Stevagni e Cappella da parte della confinante frazione Pione del Comune di Montezemolo.
Avvertito il pericolo, i frazionisti si sono organizzati e in poco tempo, a seguito di una rapida consultazione referendaria si sono autoproclamati “Principato di Cappella e Stevagni”.
È avvenuta quindi una solenne cerimonia, con relativo banchetto e stampa di materiale pubblicitario. Per arrivare a predisporre l’elezione delle cariche “politiche”, “sociali” e “religiose” del costituendo “micro-regno”.
La “cerimonia”, che si è tenuta in località Cappella, nella sede istituzionale del Principato, ha visto la nomina di Franco Bianchino (Principe), Maura Zunino (Principessa), Gabriele Bianchino (Parroco), Mattia Rebuffo (Sindaco), con tanto di stendardo, discorso commemorativo, servizio video-fotografico e voce narrante.
Gli ex compaesani, così chiamati a seguito del... misfatto, fieri del risultato raggiunto, da allora pretendono gabelle e dazi o semplicemente donazioni in natura a chi varca il confine del Principato. E la storia, a quanto pare, è destinata a continuare.
Il sindaco di Castelnuovo, Mauro Rebuffo: «Il tutto ovviamente è in farsa, ma ha riscontrato un grande interesse all’interno del paese e grande partecipazione nel gruppo “Whatsapp” che comprende gli abitanti con i suoi parenti, i villeggianti e gli avventori del piccolissimo borgo, trasformando una semplice frase “… sarete annessi a Montezemolo” in una sceneggiatura degna dei ben più noti intrighi burleschi di don Camillo e Peppone».
Tutto è nato per gioco, ma sta tutt’ora proseguendo anche nei rapporti interpersonali tra abitanti del capoluogo “contro” le frazioni, con la creazione di un mondo fantastico parallelo che ha creato aggregazione, divertimento e ingegno.