Una splendida giornata di sole, senza l’ombra di una nuvola, ha accolto a San Bartolomeo di Chiusa Pesio coloro che hanno aderito (in oltre una cinquantina) all’iniziativa proposta degli uffici diocesani per l’Ecumenismo e per la Pastorale sociale, nonché dalla Comunità cristiana evangelica di Mondovì, dalla Chiesa ortodossa rumena di S. Giacomo di Putna di Fossano e Mondovì, dalla Chiesa ortodossa di S. Giovanni in Suceava di Mondovì e dall’Azione Cattolica adulti (con cui già si sono sperimentati appuntamenti simili con la “Bibbia cielo aperto”) per condividere un momento prolungato sui temi e sugli appelli del “Mese del creato” (in corso dal 1° settembre al 4 ottobre festa di S. Francesco). Infatti questo tempo è occasione per le comunità cristiane, condividendo riflessioni e preghiere, ritrovandosi concordi ed unite per la causa dell’ecologia che ha la stessa radice greca di ecumenismo “oikos”, casa comune. Un impegno che è sospinto dalla propria fede per salvaguardare il creato, da custodire e non da guastare. Dopo un’introduzione della giornata, da parte di don Corrado Avagnina, e con il prezioso coordinamento di don Egidio Motta, ci si è messi in cammino percorrendo il tracciato della pista di fondo fino in Certosa. Lungo l’itinerario si sono fissate tre tappe. Innanzitutto ci si è posti in ascolto della Chiesa cristiana evangelica di Mondovì, grazie alla riflessione del prof. Stefano Sicardi, portando l’attenzione sulla pagina di Paolo nella lettera ai Roma (8, 19-23) ove l’apostolo invita a stare sotto lo sguardo di Dio mentre “l’universo aspetta il momento in cui il Padre mostrerà il vero volto dei suoi figli”, con il creato che “geme e soffre”, in cammino con l’umanità verso il compimento. Un appello a fidarsi di Dio ed a fare la propria parte con la conversione a nuovi stili di vita, nel concreto di tutti.
La seconda tappa ha visto la presenza del vicario generale don Flavio Begliatti che si è soffermato sul messaggio del Papa intitolato “Spera e agisci con creato” e su alcuni passaggi dell’enciclica “Laudato sì”, per coltivare la speranza come attitudine e virtù da credenti, sentendo il dovere di una testimonianza cristiana negli stili di vita, per custodire il pianeta Terra, come figli di Dio che non sciupano quanto a tutti viene posto nelle ami come un tesoro da conservare e far fruttare, per tutti.
Infine la terza tappa ha potuto contare sull’intervento appassionato di p. Marian Costea della Comunità ortodossa di S. Giovanni in Suceava, che ha invitato ad uno sguardo contemplativo sul creato, per meravigliarsi delle bellezze semplici e grandi, alla portata di ciascuno, coltivando questa sensibilità da trasmettere nella fede alle nuove generazioni, ripartendo sempre dal profilo del dono. “Se ricevo un regalo enorme da un amico e poi do l’impressione esplicita che non me ne curo… si rovina tutto. Così avviene col creato che si ferisce e si depreda”, la sua annotazione.
La conclusione in Certosa con una articolata preghiera ecumenica, in cui ci si è anche espressi con invocazioni mirate. E, al termine, anche l’invito da più parti a riproporre iniziative di questo tenore che danno forza e speranza nello Spirito.
Sabato si è svolto il cammino ecumenico sul creato, in Certosa
Sull’itinerario della pista di fondo, oltre una cinquantina di presenze. Tre tappe con Stefano Sicardi, d. Flavio Begliatti e p. Marian Costea