Ormea ritrova i suoi frutti e si riempie di colori e sapori

Sabato e domenica la due-giorni ormai diventa un classico dell’autunno

Il vasto territorio del Comune di Ormea nei secoli passati è stato intensamente interessato da coltivazioni, che nel tempo hanno subito un graduale abbandono. Sono tuttora mantenuti decine di ettari di castagneti e meleti, che producono frutti delle varietà tradizionali locali. E la manifestazione “Ormea dai frutti ritrovati” viene organizzata dall’Associazione Culturale Ulmeta, con la collaborazione del Comune, del Nuovo Cinema Ormea, della Pro loco e della Croce Bianca, per promuoverli e valorizzarli.
I castagneti sono da secoli la coltura dominante della zona e il loro frutto ha consentito nel tempo la sopravvivenza di centinaia di famiglie, assicurando il cibo principale per i lunghi inverni e garantendo un po’ di reddito con le entrate che derivavano dalla vendita delle castagne, soprattutto secche. Su tutto il territorio comunale erano diffusi gli “s-cau”, dove si facevano seccare le castagne che si raccoglievano dalla fine di settembre ai primi di novembre. Alcuni sono rimasti e sono ancora in funzione. Le varietà di mele locali sono di piccole dimensioni con un gusto molto dolce e intenso, adatte sia per la conservazione che per il consumo fresco, valorizzate anche nei succhi prodotti dall’Istituto Professionale Agrario a indirizzo Forestale e Ambientale di Ormea.
La melicoltura piemontese ha una storia antica, che risale addirittura all’alto Medioevo per merito degli Ordini monastici, ma fu verso il 1700 che, grazie ai contadini che varcarono le Alpi alla ricerca di un lavoro, che queste colture si espansero con l’apporto di nuovi innesti e nuove tecniche. Fu in quegli anni che, anche ad Ormea, si iniziarono a coltivare questi frutti che avevano la caratteristica importante di poter essere mangiati anche nei lunghi mesi invernali. Le mele abbondavano ed erano buone, aromatiche e resistenti. I contadini avevano imparato a gestire le sementi con molteplici pratiche differenziate. Gli ormeesi, non solo si cibavano di questi frutti, ma riuscivano anche a venderne producendo così reddito.
Narra una leggenda che ai tempi dell’occupazione napoleonica anche i soldati francesi, che si fermarono su queste montagne per due anni, trovarono nutrimento grazie alle mele e alle castagne del luogo. All’inizio del secolo scorso si producevano per la vendita circa duemila quintali di mele. Purtroppo, dopo gli anni Cinquanta, il mercato globale ha preferito alle nostre mele, ottime ma dalla forma imperfetta, nuove varietà più rispondenti alle scelte dei consumatori che le volevano omologate, tutte della stessa forma e dello stesso sapore.
In questo momento storico, in cui la biodiversità svolge una funzione essenziale per la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, vi è un rinnovato interesse per questi prodotti e vi è stata una ripresa di queste colture, non solo con la raccolta dei frutti, ma anche con la trasformazione degli stessi (succhi naturali di frutta, confetture, ecc,..), infatti le varietà presenti sul territorio sono caratterizzate da una forte resistenza alle avversità e ai cambiamenti climatici, ed in questo non è da sottovalutare l’apporto della presenza della locale Scuola Forestale, che da anni lavora in tale direzione e quindi per la valorizzazione del territorio montano.
L’Associazione Culturale Ulmeta e l’Amministrazione comunale quest’anno hanno inserito la manifestazione “Ormea dai frutti ritrovati” nell’ambito del progetto Turismo delle Radici, patrocinato dal Ministero degli Esteri, nelle giornate nazionali dell’Associazione Borghi Autentici d Italia e quest’anno è parte del progetto del Comune di Ormea “O.R.M.E.A. Aria, Acqua, Terra e Fuoco” finanziato dalla Fondazione CRC.

IL PROGRAMMA
Sabato 12 ottobre: ore 9 - Sala Società Operaia 1889: “I percorsi dell’acqua verso le sorgenti e oltre…”. L’evento divulgativo è finalizzato a raccontare la storia dell’acqua, dalla ricarica degli acquiferi fino alle sorgenti ed oltre, per finire sulla nostra tavola. L’idrogeologia delle Alpi Liguri sarà illustrata nei suoi molteplici aspetti in modo semplice, per creare consapevolezza nella cittadinanza e nelle istituzioni. All’evento divulgativo saranno presenti esperti geologi, rappresentanti dell’Ente gestore degli acquedotti comunali (ACDA S.p.a.) e la San Bernardo S.p.a., società di rilievo nazionale ed internazionale che ha in concessione sorgenti nei Comuni di Garessio ed Ormea e produce Acque minerali conosciute sin dal 1926 per la leggerezza e per le eccellenti caratteristiche organolettiche.
Sabato 12 ottobre: ore 16 - Salone della Croce Bianca: “Parliamo di giardini” con: Clemence Marie Chupin del Vivaio Ciancavarè di Pontedassio (IM) e Maurizio Zarpellon, garden designer, Chiusa Pesio, che presenta il libro: “Anime da giardino” (Gribaudo editore).
Sabato 12 ottobre: ore 21 - Sala Società Operaia 1889: per il viaggio di “Profili d’autore”, Lidiya Koycheva porta i suoi ritmi balcanici a Ormea con la sua Balkan Orkestra.
Domenica 13 ottobre: dalle ore 9 - Centro storico: mostra-mercato dei prodotti della terra e dei loro derivati che mirano a privilegiare la qualità e la genuinità, coltivati e trasformati rispettando la salute e l’ambiente. Tra le bancarelle, la musica e l’allegria dei Rosamunda folk duo.

 

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